Vado Ligure – “Lavoratori, tiè!” – Bombardier prossima alla chiusura

Su “La Stampa” di venerdì 5 ottobre viene proposto un articolo dal titolo “Area di crisi, 15 progetti da cento milioni di euro per garantire 449 posti”.

Articolo molto simile a quello proposto, solo due giorni prima, su “Il Secolo XIX” che titolava “Area di crisi, 15 le domande per creare 449 posti di lavoro”. Notiamo però che nell’articolo del 5 ottobre si confermano i 449 posti di lavoro, ma vengono omesse le dichiarazioni trionfalistiche di politica e sindacati. (LEGGI)

Da trionfare c’è ben poco, se tiene conto che la sola chiusura degli impianti a carbone di Tirreno Power ha determinato la perdita, tra dipendenti diretti ed indiretti, di circa 800 posti di lavoro. Ad averne tratto beneficio sono sicuramente gli azionisti con i loro intrecci di interessi con la politica ed il sindacato. Il Fatto Quotidiano del 19 giugno 2015  «In 11 anni, si legge negli atti della Procura, l’impianto ha fruttato agli azionisti Gdf Suez, Sorgenia, Iren e Hera circa 1 miliardo di euro di profitti e garantito la “distribuzione effettiva di utili ai soci pari ad almeno 700 milioni”. A fronte di questi risultati, l’azienda non ha reinvestito a sufficienza per ridurre l’inquinamento, anche grazie agli interventi di politici e amministratori di Comuni, Provincia e Regione, a cui vengono contestati l’abuso di ufficio e il disastro colposo aggravato.» Alcune accuse verranno poi ridimensionate o decadranno, ma politicamente il quadro cambia poco.

Se aggiungiamo le potenziali perdite di posti di lavoro dovute al perdurare delle crisi di Bombardier (520 posti) e Piaggio Aerospace (1300  posti) i conti sono ben presto fatti. Si consideri inoltre il fatto che, le due principali realtà metalmeccaniche della provincia, avevano già aperto delle procedure di licenziamento incentivato: Bombardier nel 2016 per 104 unità, mentre Piaggio ne ha aperto una quest’anno per 114 unità (34 a Villanova d’Albenga e 80 a Sestri Ponente).


Giuliano – Cuneo – Bovero

I saldi di fine stagione e la propaganda sull’occupazione sono proseguiti nel consiglio comunale di Vado Ligure del 4 ottobre, dove si è discusso, tra l’altro, di biodigestore sulle aree ex Tirreno Power e delle aree ex Ferrero confinanti con lo stabilimento Bombardier.

Il consigliere comunale capogruppo di Vado di Tutti, Pietro Bovero «da sempre raccontato sulle pagine di cronaca e dello sport di provincia. Chiamato (anni ’80) alla presidenza dell’Iacp (ora Arte), allora definito dai giudici “l’ente più corrotto della provincia.” (Luciano Corrado – Trucioli Savonesi)» dà ormai per spacciata la Bombardier dichiarando “Abbiamo incontrato la proprietà delle aree ex. Ferrero. Se potrà realizzarsi il progetto di recupero e di insediamento di nuove attività commerciali, è disposta ad assumere 250 lavoratori di Bombardier”. Il resto dei 520, Bovero, li assumerà evidentemente nelle sue imprese.

Sulle aree Ex Ferrero confinanti con la Bombardier, il Sindaco Monica Giuliano sembra ora più possibilista e afferma «il progetto per gli insediamenti nell’area ex Ferrero merita ancora di essere approfondito. Convocheremo a breve una conferenza dei capigruppo per fare il punto della situazione».

Anche il segretario della UIL per il Ponente ligure Gianni Mazziotta, presente al consiglio, asserisce «Duecentocinquanta posti non capitano tutti i giorni in un’area depressa come la nostra. Tuttavia, noi non possiamo dare per morta Bombardier ma dobbiamo lottare per difenderla e darle un futuro». Mazziotta, tra gli scandali che periodicamente interessano il suo sindacato, forse, non ricorda bene la differenza che passa, tra i lavoratori ad alta specializzazione di un’azienda metalmeccanica ad alto valore aggiunto e quelli che lavorano in un centro commerciale.

Roberto Cuneo, riguardo al biodigestore sulle aree ex Tirreno Power, fa giustamente notare che, il Sindaco Monica Giuliano, non avrebbe neanche informato la popolazione di questo progetto, oltre al fatto che le aree ex Tirreno Power sono molto pregiate ed un insediamento come un biodigestore, produrrebbe pochi posti di lavoro, oltre ad essere collocato in area abitata.

Sul Comune di Vado Ligure insistono evidentemente molti interessi.


Pasa (CGIL Savona) – Mazziotta (UIL Savona)

Dall’articolo de La stampa, non risulterebbe presente al consiglio comunale, una delegazione della CGIL, storica cinghia di trasmissione tra partito (prima il PCI poi declinato nel PD) lavoratori ed aziende. Evidentemente, per la CGIL di Savona, i giochi sono già fatti e non era neppure il caso di partecipare al consiglio comunale, lo sciopero di venerdì 28 settembre era la solita razione di bromuro, da somministrare alle maestranze, per mantenerle nello stato di assopimento generale in cui si trovano ormai da anni.


Toti

Sullo stato di commistione tra affari e politica, oltre a quanto già scritto all’inizio ,riguardo al caso Tirreno Power, bisogna segnalare l’articolo pubblicato sull’Espresso del 2 ottobre 2018 dove viene proposta una dettagliata inchiesta sui nomi segreti dei finanziatori di Giovanni Toti (Forza Italia), Presidente della Regione Liguria a maggioranza Lega di Salvini.

Il veicolo dei finanziamenti sarebbe la fondazione a scopi culturali Change, l’articolo fa notare che comunque è tutto regolare in quanto “la legge italiana consente di creare fondazioni, comitati o associazioni del genere per finanziare segretamente la politica.”


Caprioglio

Tra i beneficiari di questi finanziamenti risulterebbe anche il sindaco di Savona, Ilaria Caprioglio che avrebbe ricevuto 5 mila euro a ridosso delle Comunali.

Anche il PD con la fondazione Open, facente capo a Matteo Renzi, è in grado di raggranellare lauti finanziamenti di milioni di euro dalle aziende, per finanziare l’attività politica. Analogo discorso per il Movimento 5 Stelle con la fondazione Rousseau. Per la Lega di Salvini si segnala la onlus “Più voci”, gestita dal tesoriere del Carroccio Giulio Centemero.

A riguardo del centro commerciale sulle aree ex Ferrero, si fa notare che la Regione Liguria (Forza Italia – Lega di Salvini) è competente per il rilascio delle licenze commerciali, mentre il comune di Vado Ligure, a guida PD, è competente sull’assetto urbanistico.

Non si può escludere, ad esempio, che un’azienda che vuole ristrutturare o aprire una nuova sede finanzi una data fondazione o anche tutte, per non inimicarsi nessuno. Nel caso di ristrutturazioni o chiusure gli intrecci tra politica e sindacato, possono essere la manna per fornire le adeguate dosi di bromuro ai lavoratori e mantenerli calmi.


Remigio

In un precedente articolo (LEGGI), facevamo notare le notevoli contraddizioni di Alfredo Remigio, consigliere comunale a Savona della Lega di Salvini e contemporaneamente delegato sindacaledella CISL. Con l’ulteriore aggravante che dopo la svolta razzista, securitaria, nazionalista ed identitaria della Lega di Salvini, sia anche dirigente del sindacato di ispirazione cattolica.

In tale contesto presente e passato di commistione tra affari politica e sindacati, fa sorridere l’intervista esclusiva che il Presidente della Camera di commercio Riviere di Liguria, Luciano Pasquale, ha rilasciato ad un sindacalista della CGIL e politico di area PD.


Pasquale

In questa intervista esclusiva saltano perfettamente agli occhi di tutti i fallimenti di questa classe dirigente, politica, imprenditoriale e sindacale savonese, di cui anche i due ne sono o ne sono stati parte attiva.

Come si soul dire “Lavoratori, tiè!”

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