Un cittadino: Porta a porta, sì ma senza rischio di salute e sicurezza

Pur riconoscendo l’importanza della raccolta differenziata, non si può ignorare un principio elementare: quando un sistema organizzativo – come quello del porta a porta – solleva dubbi sulla tutela della salute pubblica e sulla sicurezza dei cittadini, è legittimo, oltre che doveroso, manifestare il proprio dissenso in modo formale.

Tenere in casa i rifiuti – spesso per giorni, in attesa del turno di raccolta – può trasformarsi in un rischio concreto: proliferazione di batteri, cattivi odori, igiene compromessa. Una situazione insostenibile, soprattutto per chi vive in piccoli appartamenti, magari senza balcone o spazi esterni.

L’accantonamento dei mastelli sui marciapiedi peggiora ulteriormente il quadro. I contenitori diventano ostacoli per pedoni, disabili, anziani, carrozzine. Si tratta a tutti gli effetti di un problema di sicurezza stradale. Ma c’è di più: i cittadini sono ritenuti responsabili della custodia del mastello, e quindi dei danni o disagi che può causare.

Non va poi dimenticato che i mastelli vengono lasciati all’aperto, soggetti a sporcizia, urina di cani, incursioni di roditori e cinghiali. Poi, quegli stessi contenitori vengono riportati dentro casa. E come li si pulisce? Spesso nell’unico luogo disponibile: il bagno. Una pratica che solleva legittime perplessità sul piano igienico e sanitario.

A fronte di tutto questo disagio, non è tollerabile che i cittadini coinvolti nel porta a porta paghino la stessa TARI di chi può conferire nei cassonetti “intelligenti” a qualunque ora, senza vincoli e senza l’obbligo di stoccaggio domestico.

Chi ritiene che questo sistema sia ingiusto, discriminatorio e potenzialmente lesivo dei diritti fondamentali, può agire. È possibile presentare segnalazione formale al Difensore Civico della Regione Liguria, tramite PEC, allegando anche documentazione fotografica e mettendo in conoscenza il Dipartimento di Prevenzione e Sanità Pubblica dell’ASL.

Un sistema sostenibile non può essere costruito sulle spalle dei cittadini. E il diritto alla salute e alla sicurezza non può essere sacrificato sull’altare di un’organizzazione approssimativa.

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