Udienza del processo Tirreno Power

Oggi nel contesto dell’udienza per il processo per disastro sanitario e ambientale a carico di 26 fra dirigenti e amministratori della Tirreno Power è stato ascoltato Fabrizio Bianchi, dirigente di ricerca del CNR , uno tra i più importanti epidemiologi a livello nazionale e internazionale, che ha illustrato diffusamente lo studio di coorte effettuato con un gruppo di altri scienziati del CNR sugli eccessi mortalità e di patologie dal 2001 al 2013 nell’area esposta alle ricadute della centrale a carbone Tirreno Power.
Il prof. Bianchi ha ribadito in aula gli esiti con i drammatici numeri sulla mortalità emersi su questo territorio dove si è evidenziato che nei 12 comuni considerati, nelle aree a maggiore esposizione a inquinanti sono stati riscontrati eccessi di mortalità per tutte le cause (sia uomini che donne) del 49%, con punte del 90% per malattie dell’apparato respiratorio negli uomini. Esiti totalmente in linea con lo studio dei consulenti della Procura della Repubblica Crosignani-Franceschi-Scarselli.
Il dirigente del CNR è stato poi sottoposto a lungo e intenso fuoco di fila degli avvocati delle difese degli imputati, che tuttavia non sono riusciti a scalfire l’impianto dello studio CNR con le sue conclusioni estremamente chiare ed estremamente preoccupanti.
D’altronde il controesame delle difese si è risolto nel ripetuto richiamo alle critiche esposte in lettere da alcuni componenti dell’Osservatorio che non si occupano di epidemiologia ambientale. Sino ad oggi inoltre non sono stati pubblicati su riviste scientifiche studi che abbiano smentito le conclusioni cui è pervenuto il CNR che, pare inutile ricordare, è il massimo ente di ricerca italiano e che la sua terzietà e indipendenza sono unanimemente riconosciute.
Del resto lo studio del CNR sull’impatto sanitario della centrale Tirreno Power è ormai un punto di riferimento per la comunità scientifica, è stato presentato al convegno internazionale di epidemiologia ambientale di Ottawa, ed è stato pubblicato su un’importante rivista scientifica internazionale, superando il severo vaglio scientifico di revisori indipendenti.
Resta pesante l’amarezza di considerare che purtroppo quanto è emerso dallo studio del CNR riguarda i cittadini di questo territorio, amarezza aggravata da quella che a parere nostro è stata la superficialità, per non dire indifferenza degli amministratori, specialmente della Regione Liguria, che commissionò lo studio presentato nel 2017, a cui non ci risulta abbia avuto seguito , come ci saremmo aspettati, una doverosa sorveglianza sanitaria per verificare la persistenza nel tempo degli effetti sulla popolazione delle patologie (in primis, respiratorie e cardiache) evidenziate nello studio epidemiologico CNR.

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