Toti si prende tutto. Il centrosinistra si aggrappa a Savona

Dal ponente alla Valbormida e poi ancora lungo la costa sino a Varazze. Il centrodestra si prende tutto. Vittoria inequivocabile, esagerata. Qualcuno ora dice, era scritta in cielo. Certo, non in queste proporzioni. Toti vince in 67 comuni su 69. E se il filotto a ponente era prevedibile, sbancare anche in Valbormida ha del clamoroso. Evidentemente lo smantellamento graduale dell’ospedale di Cairo, il disegno del centrodestra di una sanità sempre più privata, non ha avuto effetti nella cabina elettorale. Eppure il centrosinistra può salvare qualcosa di queste elezioni: la sconfitta di misura a Savona. Nel capoluogo, Pd e M5S hanno in qualche modo tenuta accesa una fiamma, che lascia aperte le possibilità di rivincita alle elezioni comunali del prossimo anno. Savona è un caso di non facile lettura. Il centrodestra vince di misura perché i savonesi hanno voluto punire l’inconsistenza dell’amministrazione Caprioglio: è un’ipotesi; l’altra è che una “fronda” interna al centrodestra abbia orientato il proprio voto altrove. Toti avrà sicuramente preso appunti: Caprioglio non gli garantisce alcuna copertura. Per sua fortuna c’è Vaccarezza, rieletto, e ormai dominus del centrodestra in Liguria. Sarà probabilmente sua la responsabilità di indicare a Toti un candidato sindaco forte, tenendo presente che la Lega lo reclama per sé. Entra in consiglio regionale Arboscello, segretario comunale del PD e sindaco di Bergeggi: forse  il più moderato tra i candidati del centrosinistra. Non ce la fa Righello, vittima del vento contrario in Valbormida. Flop di Italia Viva, ma il giocattolo di Renzi oggi vale non più del 2-3 per cento ovunque .
Bruno Lugaro
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