Tirreno Power – sindacati

NON GIOCATE CON LA VITA DELLA GENTE
 
Le posizioni prese negli ultimi giorni dalle organizzazioni sindacali confederali sul tema della centrale a carbone di Vado Ligure non può essere trascurato da ogni medico, che, per preciso dovere deontologico (articolo 5 del nuovo Codice di Deontologia Medica) “… è tenuto a considerare l’ambiente nel quale l’uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini…”

 

Produrre energia non è un fine ma un mezzo per far funzionare la società in cui viviamo: è etico investire capitali per produrre energia con le metodiche meno inquinanti possibile, compatibili con la salute dei cittadini, evitando il combustibile più inquinante di tutti che è il carbone, e quello più costoso e pericoloso di tutti che è il nucleare.

 

Nessun calcolo economico può giustificare la richiesta di perpetuare lo scempio ambientale causato dalla combustione del carbone, chiedendo, come fanno i sindacati, la costruzione di un terzo gruppo a carbone da 460 MW.

 

I sindacati sanno benissimo che gli attuali obsoleti gruppi a carbone 3 e 4 non “saranno adeguati al fine di abbattere in maniera sostanziale le emissioni”, come essi affermano mentendo sapendo di mentire; infatti questi gruppi, dopo le operazioni di ristrutturazione, inquineranno ancora da 2 a 3 volte di più di quanto farebbero se fossero adeguati alle migliori tecnologie disponibili: e inquinamento significa malattia e morte.

In questo caso la loro spudoratezza è puro allineamento agli obiettivi della proprietà, che sono quelli di aumentare la produzione, e quindi i profitti, senza investire il dovuto per ridurre l’ inquinamento utilizzando le tecnologie migliori.

 

I costi di tutto ciò ricadranno pesantemente sugli abitanti disgraziati di questa provincia.

 

I sindacati sanno che gli “investimenti previsti in energie rinnovabili” , con cui pensano di ingannare il cittadino sprovveduto, inducendo la falsa speranza di una produzione ecologica di energia, saranno invece principalmente indirizzati alla realizzazione di centrali termoelettriche a biomasse, sparse un po’ per tutta la Liguria, anch’ esse inquinanti : e inquinamento significa malattia e morte.

 

Stime di mortalità Statunitensi ed Europee parlano di circa 20 morti all’ anno per una centrale con valori di emissioni simili a quelle della centrale a carbone di Vado Ligure, il che porterebbe il conto a circa mille morti premature nel periodo previsto di funzionamento di una centrale a carbone che è di 50 anni. (La centrale di Vado è in funzione dagli anni ’60).

  

Ma gli ottocento milioni di Euro che sarebbero in gioco valgono anche il sacrificio di una sola vita umana?

 

Se i sindacati pensano di si, allora continuino pure con le loro dissennate richieste, ma sappiano che così facendo perderanno ogni briciolo di umanità.

 

Se invece pensano di no, si impegnino a lottare per realizzare le soluzioni più idonee per coniugare lavoro e salute, che sono ben diverse da quelle che stanno perseguendo; noi saremo al loro fianco.

 

Dottor Paolo Franceschi

 

Referente Scientifico della Commissione Salute e Ambiente

Dell’ Ordine dei Medici di Savona.  

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