In questi giorni a Palazzo Sisto non si sentono più discorsi, interviste o proclami. No, è tutto un fruscio di carta e penna. Il sindaco ha scoperto – o riscoperto – il piacere epistolare. Altro che conferenze stampa: ora amministra a colpi di lettere, come un vecchio romanziere ottocentesco in crisi d’ispirazione.
Prima destinataria della sua raffinata calligrafia è stata la Regione Liguria, o meglio il presidente Marco Bucci. Oggetto della missiva: il cda di Opere Sociali, bloccato perché la Regione si ostina a non nominare il proprio rappresentante. La città aspetta, i cittadini pure, ma il sindaco non si arrabbia, non alza la voce: scrive. Una lettera garbata, s’intende. Quasi un invito a prendere il tè e discutere dell’etica dei ruoli istituzionali.
Poi, preso dal sacro fuoco della corrispondenza, ecco che scrive anche all’Autorità Portuale e a Costa Crociere. Tema: il parcheggio dei crocieristi, che da anni trasformano le strade cittadine in un incubo degno di una cartolina distopica. Anche qui, niente ordinanze, decisioni, cantieri: solo lettere. Cortesi, formali, ineccepibili. Ma pur sempre lettere.
E mentre la città affoga nel traffico, nel caos rifiuti, nella crisi dei servizi, il sindaco compone con passione la sua raccolta epistolare: “Lettere dal Municipio – pensieri e preghiere in attesa di risposte”.
Il problema, purtroppo, è che a Savona le lettere non costruiscono parcheggi. Né consigliano nuovi cda. Né tantomeno calmano i nervi dei cittadini che, più che leggere, vorrebbero finalmente vedere qualcosa cambiare.