Quale sviluppo?

Nella nostra Savona questioni urbanistiche irrisolte da decenni dovrebbero portare al superamento dell’ormai stucchevole dibattito “cemento sì cemento no”.
I Cantieri Solimano, a ponente, sono una delle aree che necessitano con più urgenza di una riqualificazione, fatta sì di volumetrie residenziali, come previsto dal PUC, ma anche di spazi aperti, scorci sul mare e aree di pubblica fruibilità.
Dell’area di Via Lavagna, deturpata dai bombardamenti, già si è argomentato in precedenti articoli, così come aperto è il dibattito sul fronte mare di Levante
E’ necessario un piano particolareggiato complessivo che tenga conto delle aree di Orti Folconi, Piazza Aldo Moro e Piazza del Popolo.
Soluzioni che non valutino la zona nella sua interezza ma frammentate non porterebbero ad una visione armonica della quale Savona ha bisogno.
Un urbanista di grande valore dovrebbe infatti tener conto dell’esistente, sia in termini di uso del territorio sia in termini di insediamenti antropici (nella zona c’è un piccolo edificio rurale ultra secolare) per un progetto di ampio respiro che unifichi le due parti della città, agli effetti da sempre scollate.
Lo spirito del progetto originario di Via Paleocapa, racchiusa tra la Torretta ed il porto da una parte e la Stazione Letimbro dall’altra deve essere riportato all’essenza originaria,  con un grande edificio di aggregazione, quale ad esempio un auditorium (sto pensando all’auditorium di Renzo Piano a Roma) che chiuda la strada porticata, così come una volta lo erano le pregiate sale di aspetto dello scalo.
Solo pensando in grande e avendo il coraggio di volare alto potremmo ridare dignità alla nostra bella Savona.

 Alessandro Venturelli

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