Politica e Pianificazione

Individuare un problema, sviluppare un piano strategico (cercare opzioni e indicare gli obiettivi) aiuta un’organizzazione a raggiungere la sua visione a lungo termine. E’ compito del più alto livello

decisionale definire la visione, le ambizioni e le priorità per stabilire un percorso che conduca verso l’obiettivo finale.

Al contrario, un piano operativo comporta il processo di decisione su ciò che deve essere fatto per raggiungere quanto indicato nel piano strategico.

Sebbene i due livelli, strategico e operativo, presentino alcune somiglianze nella fase di pianificazione, non sono interscambiabili e uno non esclude l’altro.

Parlando di progettazione della mobilità è chiaro che sia compito della Politica determinare e sviluppare una serie di scelte e proposte tese a raggiungere obiettivi specifici relativi al funzionamento e alle prestazioni del sistema di trasporto nel suo complesso.

La pianificazione dovrà occuparsi, invece, della preparazione e dell’attuazione delle azioni progettate per affrontare problemi specifici al fine di raggiungere quanto indicato dalla politica.

Capire la differenza tra piano strategico e piano operativo non significa

che puoi scegliere tra i due

 Pianificazione innovativa

Il processo di pianificazione della mobilità è importante almeno quanto le misure scelte per affrontarne i problemi. Questo lo rende una sfida complessa, che non può limitarsi ad un mero elenco di progetti, ma richiede lo sviluppo di strategie e piani per operare, gestire, mantenere e finanziare il sistema nella sua totalità.

Un pianificatore che identificherà strategie innovative di trasporto urbano capaci di combinare innovazione tecnologica (sensori, semafori intelligenti, apps ecc.) e pianificazione tradizionale (concentrata sulla fornitura pubblica e sul finanziamento di beni di trasporto), potrà ottenere risultati migliori e finanziariamente più sostenibili.

Ma la pianificazione deve essere soprattutto realizzabile. Pertanto, avendo chiaro il risultato da raggiungere, dovrà essere flessibile, per adattarsi alle incognite e superare gli imprevisti, e multi steps, in cui ogni fase si basa sull’altra, cosicché partendo dalla “fotografia” attuale e identificando le lacune da colmare, si ottengano i risultati prefissati.

Una pianificazione vincente sarà, in sintesi, quella che considererà i seguenti aspetti:

  • IL COSA inteso come gli obiettivi e la misura quantitativa delle performance;
  • IL PRESENTE inteso come analisi della situazione attuale da cui partire;
  • IL FUTURO inteso come dove si desidera arrivare (vision);
  • IL COME inteso come la strada preferita per raggiungere gli obiettivi.

Il valore della simulazione

In ogni caso una corretta pianificazione dovrà basarsi sui dati. Nel caso della mobilità conoscere i valori sui flussi del traffico è un’informazione basilare per il pianificatore che, oltre che valutare la congestione del traffico, potrà usarli, in ottica di servizi di mobilità intermodale e multimodale, per programmare in maniera più corretta quanto richiesto.

Tuttavia non sempre, o per meglio dire quasi mai, i pianificatori dispongono di informazioni sufficienti per garantire che le varie alternative ipotizzate funzioneranno nel tempo. Questo rappresenta un gap importante nel processo decisionale, perché la valutazione a lungo termine è essenziale.

L’uso di moderni modelli di simulazione urbana nel processo di pianificazione fornisce un supporto essenziale nell’analisi e previsione degli effetti a lungo termine. Contribuendo a razionalizzare le soluzioni e individuare gli errori la simulazione migliora la flessibilità della pianificazione, permette di ridurre tempi e costi e ci anticipa una finestra sul futuro.

Savona case of study

Senza entrare, ovviamente, nel merito delle scelte, abbiamo già detto ampiamente che queste rientrato nella competenza della politica, proviamo ad analizzare il Piano della Mobilità indicato dal Vice Sindaco da un punto di vista del pianificatore.

Il piano fissa chiaramente una strategia che vede nella riduzione del traffico nel centro città l’obiettivo che intende perseguire.

Per realizzarlo il Vice Sindaco individua tre direzioni strategiche: cambiamento della viabilità in centro; revisione delle linee di trasporto pubblico e creazione di nuove; realizzazione di nuovi parcheggi e nuova regolamentazione per quelli esistenti.

Ma non è questo l’unico aspetto perché leggendo i vari capitoli, si percepisce che il Piano non si limita esclusivamente all’indicazione della visione dei progetti principali per raggiungerli, ma seppur empiricamente, indica alcuni risultati progettuali che intende raggiungere.

Possiamo considerare il Piano della Mobilità completo da un punto di vista strategico?

Pur mancando ancora delle informazioni necessarie, viene chiaramente indicato nei capitoli del Piano che è in corso la fase del coinvolgimento di tutti gli utenti del sistema mobilità nel suo complesso (la comunità imprenditoriale, le organizzazioni cittadine, gli operatori del trasporto pubblico e privato e la pubblica opinione), attraverso un processo proattivo di partecipazione pubblica partecipativa.

Questo passaggio, nella pianificazione di un sistema complesso come quello dei trasporti, è una fase fondamentale e non eludibile poiché una pianificazione divergente permette di fissare gli obiettivi globali e le modalità per raggiungerli.

Il passo successivo, come peraltro già dichiarato dal vice Sindaco, sarà quello di creare un team di  esperti per procedere con l’inizio di una pianificazione operativa a supporto. Infatti una volta completo, il piano strategico della mobilità, questo dovrà essere operativamente portato avanti da teams funzionali, collegati tra loro per garantire il successo della strategia.

Per evitare di fallire è necessario per prima cosa creare la struttura.

Paolo Viki Porro

ITA N CDR

G2P Scenario Solutions consultant

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