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CHI VUOL ESSER SERVO, SIA….!!!!
Ci sono molti modi per “servire” una causa, anche la più sballata che il mercato dell’informazione propone. Vi sono giornalisti cauti e circospetti che fanno trapelare la loro fedeltà solo in via indiretta e con molti segnali di fumo.

Vi sono poi quelli che prendono, come si dice, il “toro per le corna”  non esitando a squadernare la loro piena approvazione, anche a rischio di essere segnati a dito come i più “benvoluti” di tutta la nidiata. Se poi lavorano a cottimo, lucrando un ingaggio che integra la pensione, i risultati non possono che essere questi…leggi. Da un siffatto pezzo, pubblicato sul periodico della Camera di Commercio, non si evince solo la passione che il cronista ha immesso nella difesa degli interessi dei poteri “forti” (meno che mai coincidenti con quelli generali) ma soprattutto il livore che dimostra contro quei “4 gatti” che hanno avuto il coraggio di contrapporsi ad un disegno talmente demenziale che pretenderebbe di “includere” la frazione di Porto Vado (sino al torrente Segno), in un’area portuale ad alta intensità di inquinamento, cosa che non può che provocare la “morte” del tessuto  abitato per obbligare i residenti, volenti o nolenti, a cambiare domicilio. Questo e’ accaduto, a Voltri, a Pra, ed ovunque la scellerata fame di denaro abbia guidato  gli amministratori su questa strada senza sbocco. Le cosiddette “compensazioni” non hanno nessun senso, se non la menzogna assunta a principio della pubblica amministrazione: per questo nessun incaricato di pubblici servizi dovrebbe mai adoperare questa espressione. E i cittadini operano saggiamente quando respingono al mittente il coacervo di menzogne e lo spaccio di promesse occupazionali di 40 anni fa quando, per piegare la volontà dei vadesi, vennero adoperate per imporre l’accettazione di una centrale termoelettrica in pieno centro abitato.
Anche per questo il progetto non può passare e non passerà, nonostante le lusinghe, i ricatti, le intimidazioni  poste in essere. E su articoli di “informazione” come quello citato, cadrà  il disprezzo di quanti continuano ad avere un concetto nobile ed alto della politica, oggi purtroppo dominata da consorterie di affari, che possono  germogliare solo all’ombra delle cupole e delle logge, non certo in virtù della loro accertata trasparenza e  condivisione.

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