Piaggio – Si chiude la stalla quando i buoi sono scappati

La situazione lavorativa savonese, come gli originali scioperi indetti dai sindacati savonesi, ha un andamento a corrente alternata, con tendenza decrescente.

In positivo bisogna ricordare l’annuncio in pompa magna, del ricollocamento del parco gru di Vernazza nelle aree a carbone ex Tirreno Power, con la previsione di un incremento di cinquanta posti di lavoro in cinque anni. Un parco gru in termini di fatturato, valore aggiunto, qualità e specializzazione dell’occupazione, non può essere certamente paragonato alla perdita della centrale a carbone, come anche ben evidenziato con grafici nell’articolo del Secolo XIX del 18 ottobre (LEGGI). Bisogna inoltre sottolineare il fatto che, il ricollocamento del parco gru di Vernazza nelle aree a carbone ex Tirreno Power, non esclude una possibile installazione, in queste aree, del controverso biodigestore anaerobico, il cui potenziale impatto ambientale non giustifica il numero di posti di lavoro, di bassa qualità, che potrebbe creare.

Sempre in positivo, oltre al nuovo ridislocamento di Vernazza, sono previsti 15 progetti da cento milioni di euro per garantire 449 posti nell’area di crisi complessa.

Seguono quindi una serie di notizie contrastanti in diversi settori.

L’aggravamento della crisi di Piaggio Aerospace, da sola, potrebbe mettere in discussione 1200 posti di lavoro. La vertenza di Bombardier, dove sono impiegati oltre 500 lavoratori, non ha trovato ancora una soluzione, come anche quella di Mondomarine con una cinquantina di lavoratori. I quaranta lavoratori della Asset di Altare sono ormai persi da diversi mesi.

Anche il turismo, l’altra fondamentale voce dell’economia savonese, quest’anno, non sembra avere particolarmente brillato. I dati dell’Osservatorio turistico regionale per la provincia di Savona, tra gennaio ed agosto 2018, rilevano 200mila presenze e 47mila arrivi in meno, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per Andrea Valli, presidente di Federalberghi Savona, i primi otto mesi del 2018 “confermano un andamento fortemente negativo e preoccupante per tutto il nostro territorio.” (La Stampa 20 ottobre 2018)

I recenti eventi meteorologici del 29 e 30 ottobre, oltre ai danni alle infrastrutture portuali e viarie, hanno letteralmente spazzato via le strutture fisse di molti stabilimenti balneari di tutta la riviera ligure.

Secondo le previsioni dell’Italian Cruise Watch per il 2019 sarebbe atteso un calo degli accosti di navi da crociera nel porto di Savona del 10,3% che porterebbe i passeggerei a quota 885mila, facendo registrare una contrazione dell’1,3% sul 2018. Per contrastare la tendenza, sono previsti rilevanti investimenti, per adeguare il fondale del porto di Savona all’ingresso delle nuove navi ecologiche da 182mila tonnellate alimentate a gas naturale liquefatto (GNL o LNG). Costa Smeralda, la futura ammiraglia della flotta Costa Crociere, partirà da Savona il 4 novembre 2019 per il viaggio inaugurale. (Il Secolo XIX 20 ottobre 2018)

La vertenza Piaggio Aerospace, nel caso non venissero confermati gli investimenti governativi per lo sviluppo di un nuovo drone, potrebbe inficiare quanto finora fatto (poco) per il rilancio industriale della provincia di Savona, viste le dimensioni dell’azienda (1200 posti di lavoro).

La situazione parrebbe essere abbastanza complicata vista la poca propensione dei lavoratori savonesi a manifestare il proprio disagio, anche anestetizzati, da anni, da una classe sindacale chiacchierona che non riesce a condurre le proprie battaglie in modo autonomo dalla politica. Politica che promette aiuti ma, viste le trame tra le fondazioni che la finanziano ed il mondo economico, gli aiuti, rischiano di non essere disinteressati o essere di volta in volta rimandati per calcoli elettorali di breve respiro. Il fatto che un politico ricopra contemporaneamente anche cariche sindacali non è certo di aiuto alle cause dei lavoratori.

Ad aggravare il contesto vi è anche il quadro politico estremamente instabile, dove i due azionisti della maggioranza giallo-verde hanno interessi divergenti.

La Lega di Salvini, con i gli annunci di condoni fiscali e promesse di riduzioni delle imposte, è sicuramente più propensa a difendere le posizioni della piccola e media imprenditoria del nord, vessata da tasse, balzelli e burocrazia varia. Il Movimento 5 Stelle, che ha la sua base elettorale al sud, con il reddito di cittadinanza ed il condono edilizio ad Ischia tende a favorire le classiche politiche di assistenzialismo meridionalista, senza disdegnare un ecologismo proprietario, che trova sostenitori da nord a sud (no TAV – no TAP – no Gronda – no nel mio giardino, no vicino ai miei ulivi ecc.).

In questo quadro dove a venire privilegiato è più che altro il tornaconto della piccola borghesia parassitaria, assistenzialista e poco produttiva, i lavoratori ed i sindacati hanno perso i loro classici riferimenti. Situazione appesantita dal fatto di non riuscire a condurre una politica del lavoro indipendente da quella parlamentare.

Franco Vazio

Sul caso Piaggio, in questi primi mesi della nuova legislatura, i sindacati savonesi hanno più volte invitato i parlamentari del territorio ad intervenire. L’unico a farsi avanti pare essere stato l’on. Franco Vazio (PD – ex PSI) vicepresidente della Commissione Giustizia della Camera. Probabilmente l’on Vazio, visti i risultati elettorali del suo partito ed a digiuno dalla partecipazione a Porta a Porta, si deve accontentare di qualche siparietto con i compagni di partito (VEDIo di un’intervista sulle pagine della cronaca locale. Su “La Stampa” del 20 ottobre 2018, l’onVazio elogia, sulla condotta della vertenza Piaggio, i precedenti governi PD presieduti da Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, ed attacca l’attuale maggioranza giallo-verde “Lega e M5S in campagna elettorale avevano spiegato ai lavoratori di Piaggio che nulla sarebbe cambiato e che anzi si sarebbe fatto di più. Ora che dalle parole si è passati ai fatti, del futuro di Piaggio non parlano più e questo non è sicuramente un bene né per l’azienda né per i lavoratori. Dopo gli incredibili ritardi ed errori sul decreto Genova, dopo la più pasticciata manovra della storia repubblicana, questo silenzio aggiunge una nuova dimostrazione della totale e pericolosa incapacità di Lega e M5S ad affrontare i problemi reali degli italiani. Se Piaggio dovesse chiudere sarebbe uno sfregio al lavoro e al futuro economico della Liguria.”

Renzi all’inaugurazione del nuovo stabilimento Piaggio (7 novembre 2014)

Effettivamente, sono lontani i tempi della passata legislatura, quando Matteo Renzi all’inaugurazione del nuovo stabilimento di Villanova d’Albenga, nel novembre 2014, annunciava un futuro glorioso (VEDI). Visto che questo futuro glorioso faticava a realizzarsi, gli eletti liguri del PD presentavano, al governo amico, interrogazioni parlamentari a raffica su Piaggio, senza peraltro ricevere molte risposte. In effetti, per i lavoratori di Piaggio, nulla sembra essere cambiato passare dalla maggioranza PD, a quella Lega-5Stelle.

Pasa

Il 24 ottobre si fa sentire Andrea Pasa, segretario della Cgil di Savona, appena riconfermato, tuonando «attendere oltre non è possibile. Anche perché l’azienda ha le capacità tecnologiche per essere rilanciata. Piaggio Aerospace è un’eccellenza nell’ambito del nostro sistema produttivo, un’azienda ritenuta, da più parti, strategica per il Paese. Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha condiviso il programma velivolistico P2HH (drone) affidato alla Piaggio. Ma nulla ancora è stato confermato in termini di finanziamento per l’acquisto da parte del Governo Conte». (La Stampa 24 ottobre 2018)

Comunque è dal 2014 che i lavoratori di Piaggio attendono conferme, quando Pasa, in qualità di segretario della Fiom CGIL di Savona, aveva sottoscritto un accordo di programma  evidentemente mai del tutto rispettato.

Salvini – Conte – Di Maio

Il capo del governo Conte, nonché Vicepremier e Ministro dell’Interno, Matteo Salvini (Lega), al termine del recente vertice con l’altro Vicepremier (a rimorchio), Luigi Di Maio (Movimento 5 Stelle), dichiara «Abbiamo parlato di economia, manovra, conti pubblici. Nessuna banca sarà in difficoltà, siamo positivi e lavoriamo come Lega e Movimento Cinque stelle in sintonia per la crescita e il cambiamento del paese, come prevede il contratto di governo». (Il sole 24 Ore 28 ottobre 2018)

I lavoratori di Piaggio possono quindi rasserenarsi che il governo stia lavorando per la crescita del paese nel pieno rispetto del contratto, che al punto relativo alla difesa prevede che sia “imprescindibile la tutela dell’industria italiana del comparto difesa, con particolare riguardo al finanziamento della ricerca e dell’implementazione del know how nazionale in ambito non prettamente bellico. Progettazione e costruzione navi, aeromobili e sistemistica high tech.”Gli estensori del programma dovevano avere le idee molto chiare su cosa stavano scrivendo. Una grande nave da crociera a GNL con annesso ponte di decollo per un P180, potrebbe essere un valido esempio di integrazione aereo navale high tech in ambito non prettamente bellico.

Sul caso Piaggio interviene anche il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti (Forza Italia) che sollecita il vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio (5 Stelle) a prendere una posizione. “Il ministro ha assicurato la volontà del Governo di sostenere i programmi di sviluppo della azienda e i livelli occupazionali di un’area già dichiarata di crisi, riservandosi di aggiornare le istituzioni locali circa gli sviluppi dei dossier e delle trattative in corso in queste ore” è quanto affermato da Toti. (La Repubblica 29 ottobre 2018)

Andrea Benveduti

I sindacati savonesi, dopo l’ennesimo slittamento di un tavolo ministeriale sulla vertenza Bombardier, che si doveva tenere il 30 ottobre, si accontentano di incontrare, l’assessore regionale allo sviluppo economico Andrea Benveduti (Lega di Salvini). Al termine dell’incontro la dichiarazione di rito “non sappiamo più come ripeterlo: non può esserci nessun rilancio industriale ed occupazionale del nostro territorio, se prima non mettiamo in sicurezza il patrimonio industriale che abbiamo a partire da Bombardier e Piaggio, aziende tecnologicamente all’avanguardia che operano in settori strategici come aerospace e trasporti. Una conclusione negativa su queste due vertenze vedrebbe risposte durissime da parte nostra» (La Stampa 31 ottobre 2018)

I tranquilli sindacati savonesi per dare una risposta durissima, aspetterebbero una conclusione negativa delle vertenze di Bombardier e Piaggio. Come dire, prima si lasciano scappare i buoi e poi si chiude la stalla.

Toti

Il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in questi giorni è anche impegnato nella vertenza che vede coinvolta l’ILVA di Genova Cornigliano. Nel passaggio dalla gestione commissariale a quella privata, ci sono ancora da definire importanti aspetti che riguardano i livelli occupazionali, nel rispetto dell’accordo di programma del 2005.

Sciopero Ilva Genova

Chi non lascia scappare i buoi per poi chiudere la stalla pare essere il segretario della Fiom- CGIL di Genova, Bruno Manganaro che riguardo alla vertenza ILVA asserisce «andremo avanti con un’assemblea permanente, in fabbrica. Siamo soli, ma la nostra solitudine non ci spaventa. Evidentemente è il prezzo che paga chi sceglie di stare dalla parte dei lavoratori».

Con l’Ilva di Genova non si scherza ed i patti presi devono essere rispettati ed i lavoratori con i loro rappresentati hanno l’abitudine a farli rispettare. Dopo uno sciopero di avvertimento, lunedì 29 ottobre e la minaccia di una manifestazione che avrebbe bloccato Genova, il presidente Toti è riuscito ad ottenere la convocazione al ministero dello sviluppo economico per il 7 novembre. (LEGGI)

La versione di comodo per i sindacati savonesi è sempre quella che politici, politicanti ed istituzioni, sarebbero sempre tutti dalla parte dei lavoratori ma, alla fine, non avendo una strategia indipendente dalla politica per difendere i propri diritti, i lavoratori savonesi vengono, in un modo o nell’altro, lasciati sempre soli da tutti.

La strategia genovese del meglio soli che male accompagnati e di chiudere la porta prima che i buoi scappino sembrerebbe però, al momento, quella

vincente.

Ultima ora

VERTENZA Piaggio, convocato il vertice al Ministero dello Sviluppo Economico: sarà il 13 novembre

Articoli correlati

Vado Ligure – Cinquanta posti di lavoro in cinque anni

Vado Ligure – “Lavoratori, tiè!” – Bombardier prossima alla chiusura

Area di crisi complessa – Propaganda su tutti i fronti

Lavoro e crisi dei sindacati (confederali) – UOMINI LIBERI

I migliori amici del padronato

Piaggio – I sindacati savonesi al mercato delle vacche svendono il lavoro

Piaggio – La Liguria che verrà non è solo Disneyland

Area di crisi complessa – Primi segnali di ripresa

Area di crisi complessa – Frutta secca e candita per Piaggio

Condividi

Lascia un commento