Piaggio atterra in amministrazione e aspetta Leonardo

Pesantissima la situazione di Piaggio Aerospace dopo i continui rinvii legati alla maxicommessa da 766 milioni per la fornitura all’Aeronautica Militare Italiana dei droni, gli aerei a pilotaggio remoto P.1HH. La prossima settimana i 1.200 dipendenti diretti dell’azienda ligure scenderanno in sciopero. IL 7 al Mise tavolo sulla Piaggio.

“Si aprono le porte dell’amministrazione straordinaria per Piaggio Aerospace e inizia una corsa contro il tempo per trovare una soluzione che garantisca un futuro al gruppo ligure. I 1.200 lavoratori, ieri riuniti in assemblea, lunedì faranno sentire la propria voce,  scendendo in piazza per un’intera giornata di sciopero. Pare ormai certo, comunque, che il governo gialloverde, che da mesi sta tenendo ferma ogni decisione sulla commessa in grado di salvare Piaggio, quella dei “droni” per l’Aeronautica Militare Italiana, voglia procedere con nuove soluzioni. A cominciare da un riassetto nel capitale oggi interamente nelle mani del fondo sovrano degli Emirati Arabi Mubadala.

Se così fosse, la soluzione più accreditata è quella che conduce a Leonardo, già partner di Piaggio proprio nella realizzazione dell’aereo a pilotaggio remoto, il P.1HH. Bisogna però procedere in fretta, perché l’amministrazione straordinaria, su cui pesano perdite aziendali  per oltre  400  milioni, porta  alla decadenza  dell’intero consiglio di amministrazione e al- la  nomina  di un  commissario  e apre anche le porte della cassa integrazione per tutti quei lavorato- ri che oggi non sono impiegati al la- voro, circa 600.

«Il ministro Di Maio ci ha spiegato che la strada dell’amministrazione controllata è stata individuata come quella di maggior tutela per Piaggio Aero e che, attraverso questo strumento, si lavorerà per dare  un nuovo  assetto  stabile al gruppo e che l’esecutivo sosterrà i piani di sviluppo necessari» spiega il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti dopo aver sentito al telefono il vicepremier e titolare dello Sviluppo Economico.

Durissima, nel frattempo, la reazione del sindacato, anche nei confronti della scelta dell’azienda. «I colpevoli ritardi e l’inazione del governo  rischiano di  non  dare prospettive  a  un’azienda strategica per il sistema aerospaziale civile e della difesa militare — spiega la segretaria della Cgil Susanna Camusso — chiediamo al presidente del consiglio e al ministro Luigi Di Maio di convocare immediatamente un incontro per esaminare la gravissima decisione dell’azienda dopo   che  ci   era   stato  assicurato, nell’incontro  di  martedì scorso, che  nessuna  determinazione  sarebbe stata presa fino alla conclusione dei colloqui tra la il governo italiano e la proprietà degli Emirati».

In gioco, come si diceva all’ini- zio, c’è la commessa da 766 milio- ni già approvata dal governo Gentiloni e che invece il nuovo esecutivo ha fermato fin dal suo insediamento. Anche martedì scorso,  di fronte  all’ennesima  richiesta dei sindacati di avere indicazioni precise sul futuro di Piaggio, i rappresentanti del Mise avevano rinviato il tema a ulteriori approfondimenti.

«L’istanza con cui Piaggio ha avviato la procedura di amministrazione straordinaria è un atto gravissimo che mette a rischio 1200 posti di lavoro e il futuro di un’azienda importante  per  il nostro territorio» dice il segretario genovese della Uilm Antonio Apa che invita il governo a riparare “i cocci”.

«Su Piaggio il nulla cosmico sta accompagnando ogni promessa dell’amministrazione straordinaria, che mette a rischio 1.117 posti di lavoro persino più di quanto già non lo fossero — chiude il segretario della Cisl genovese Luca Maestripieri — Il fallimento della politica è sotto gli occhi di tutti, a partire dal governo attuale, di cui non si capiscono né tattica a breve né”

“strategia industriale di lungo termine. Quella di Piaggio è davvero una brutta storia di impegni disattesi e di bugie che ora vengono a galla. I lavoratori hanno sostenuto il sacrificio del trasferimento e della cassa integrazione e come ringraziamento, adesso, vedono  comunque il loro lavoro fortemente a rischio. Bel colpo».

MASSIMO MINELLA  La Repubblica

Condividi

Lascia un commento