PD – SIMONE FARELLO E IL SUICIDIO ANNUNCIATO

Essere giovani non è sempre sinonimo di competenza, capacità, dinamismo ovvero avere una marcia in più rispetto i cosiddetti “vecchi”.

La prova provata è l’atteggiamento del Pd Regionale guidato dal suo segretario Simone Farello. A questo giro per le regionali vediamo che il partito del 40% ottenuto alle europee “dall’estinto” Renzi non ha più quei numeri, ma soprattutto non ha più la capacità di fare politica. Oggi a ridosso delle elezioni, invece d’avere un sussulto d’orgoglio cercando di dare il meglio contro l’incapace Toti e il confuso cdx, rischia di perdere questa occasione facendo un grande “casino”. Il Simone, invece di dettare l’agenda nella trattativa per le prossime regionale, si fa prendere per il naso… dal triste Orlando che gioca questa partita in termini correntizi contro Zingaretti e dalla impalpabile Pinotti, trascurando il territorio.

Dopo aver perso la presuntuosa ed ingestibile grillina Salvatore Alice, che farà la fine dell’altra ex Cassimatis già candidata perdente  al comune di Genova, ma che in caso di sconfitta alle prossime regionali potrebbe essere premiata da Toti per avere depotenziato il centro sinistra,  aver incontrato i due “Pastorini” di cofferatiana memoria che per uno stipendio da consigliere faranno patti col diavolo anche se irrilevanti politicamente ed infine vista l’implosione del balletto Massardo, Sansa e Dello Strologo che rischierà di fare perdere fette di elettorato, l’ex consigliere comunale – ex assessore genovese (Farello) non sa più che pesce prendere.

Dello Strologo si è ritirato, Sansa conta pochino, Massardo ottimo candidato civico farà una sua lista ottenendo un buon risultato, perché amato da tanti moderati ed anche ex elettori del centro sinistra compreso Pd. Ovviamente questo sarà lo scenario, se nei prossimi giorni, non si troverà un nome giusto che vada bene a tutti. L’estremo tentativo di chiedere la disponibilità al sindacalista Bosco o al più conosciuto medico Cremonesi, nomi apparsi sui giornali, sembrerebbe l’ultimo disperato colpo di coda (quasi impossibile) del giovane segretario.

I savonesi, forse orfani di qualche suo rappresentante regionale piangeranno lacrime di coccodrillo, mentre qualche folcloristico trombone locale sostenitore ad oltranza di Sansa dovrà per l’ennesima volta fare marcia indietro e riposizionarsi sul nuovo nome facendo un triplo salto mortale carpiato con avvitamento, dimostrando la sua totale incapacità a fare analisi politiche,  sempre inficiate dal suo irrefrenabile  ego; la figura di M…sarà assicurata.

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