Paolo Franceschi

La risposta del MODA a Burlando è impeccabile.
Chiediamoci anzi perchè in questo periodo l’ Amministrazione regionale  sia così in fermento nel promettere monitoraggi ambientali e centraline, cosa che regolarmente i sindaci chiedono da  30 anni, del tutto inascoltati (basti leggere vecchi articoli di giornali dove già si chiedevano maggiori controlli), o con risultati che poi alla prova dei fatti si rivelavano del tutto inadeguati.
 Sappiamo che  se non si concede  contemporaneamente l’ istituzione di  un tavolo tecnico di garanzia dove siano presenti anche tecnici di fiducia dei comuni e  dei movimenti, come da tempo proposto dall’ Ordine dei Medici di Savona, i sindaci si lasciano facilmente “mettere nel sacco” dai tecnici della Regione e dell’ ARPAL.

Chiediamoci perchè Burlando  continui a fare orecchie da mercante sulle denunce del MODA e dei Medici dell’ ISDE  sullo  scandaloso progetto T. P. che prevede che i gruppi a carbone 3 e 4 inquinino, in a volta rinnovati, da 2 a 3 volte di più del nuovo gruppo, dimostrazione più che evidente che si intende proteggere T. P. da eccessivi investimenti, a tutto danno della salute dei cittadini.
 
Sappiamo infatti benissimo dalle attuali acquisizioni scientifiche che i danni sanitari in termini di malattie e morti causati da una centrale a carbone dipendono in maniera proporzionale all’ entità di emissioni di PM sottili primarie, ossidi di zolfo e ossidi di azoto.
Dimezzare le emissioni significa dimezzare i danni sanitari sui cittadini.
Come mai la Regione  in occasione delle controdeduzioni al progetto di ampliamento non mandarono al Ministero alcuna osservazione su quello che è in assoluto il punto più debole , e più indifendibile, del progetto che dicono di voler contrastare?
Come mai non è stato fatto nessun ricorso su questo argomento alla Commissione Europea?
Paolo Franceschi
Coordinamento dei Comitati dei Medici per l’ Ambiente e la Salute, Sezione Liguria.
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