OSA – Osservatorio Savonese Animalista e PAI – Partito Animalista Italiano: Povera Italia povera!

Imitando la regina di Francia che, di fronte a un popolo affamato e senza pane, lo invitava a mangiare brioches, il governo Meloni — per bocca del senatore Patrizio La Pietra (Fratelli d’Italia) — si accinge a dare una grossa mano ai milioni di italiani sempre più poveri, che non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena e non arrivano a fine mese. Come proclama una nota organizzazione contadina, è stata infatti portata in discussione in Parlamento la riduzione dell’IVA sulle ostriche sal 22% al 10%, proprio mentre la tassa su altri generi (magari davvero necessari) aumenta.
Ma niente paura: ora chi finisce i soldi il 20 del mese potrà più agevolmente comprare e mangiare ostriche.
Scherzi a parte, è l’ennesima forma di “aiuto” alla pesca, professionale e sportiva, e all’acquacoltura.
Mentre alle marinerie si moltiplicano i contributi per rinnovare la tecnologia e l’efficacia delle imbarcazioni — ma nulla si destina al recupero delle reti perdute in mare, che continuano a uccidere pesci per centinaia di anni — non si sostiene né l’uso di reti ecocompatibili né la creazione di nuove aree marine protette o l’ampliamento di quelle esistenti.
Nel frattempo, si continua a foraggiare l’acquacoltura, dove per ottenere un solo chilo di pesce allevato occorrono ben cinque chili di pesce selvatico, ridotto in farina, senza contare gli antibiotici.
Nel frattempo, il mare continua a spopolarsi: oltre il 90% degli stock ittici è sovrasfruttato e il 62% dei pesci del Mediterraneo è vicino al limite dell’estinzione.
D’altronde, era prevedibile: quando il popolo chiede pane, la risposta è caviale; quando implora dignità, gli si offre l’ennesima trovata gourmet in saldo. Ma questa è la nuova frontiera dell’assistenzialismo selettivo: aiuta chi può già permettersi di essere aiutato.
È il welfare a rovescio, dove il problema non è che la gente non mangia … è che non mangia abbastanza pregiato.
E allora avanti, nobilitiamo la fame: che ogni disoccupato possa almeno aspirare a un’ostrica in offerta, tra una bolletta saltata e una visita medica saltata.
Perché forse, nel brillante disegno di chi ci governa, l’Italia non deve più sollevarsi … deve solo imparare a digerire meglio.
Imitando la regina di Francia che, di fronte a un popolo affamato e senza pane, lo invitava a mangiare brioches, il governo Meloni — per bocca del senatore Patrizio La Pietra (Fratelli d’Italia) — si accinge a dare una grossa mano ai milioni di italiani sempre più poveri, che non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena e non arrivano a fine mese. Come proclama una nota organizzazione contadina, è stata infatti portata in discussione in Parlamento la riduzione dell’IVA sulle ostriche sal 22% al 10%, proprio mentre la tassa su altri generi (magari davvero necessari) aumenta.
Ma niente paura: ora chi finisce i soldi il 20 del mese potrà più agevolmente comprare e mangiare ostriche.
Scherzi a parte, è l’ennesima forma di “aiuto” alla pesca, professionale e sportiva, e all’acquacoltura.
Mentre alle marinerie si moltiplicano i contributi per rinnovare la tecnologia e l’efficacia delle imbarcazioni — ma nulla si destina al recupero delle reti perdute in mare, che continuano a uccidere pesci per centinaia di anni — non si sostiene né l’uso di reti ecocompatibili né la creazione di nuove aree marine protette o l’ampliamento di quelle esistenti.
Nel frattempo, si continua a foraggiare l’acquacoltura, dove per ottenere un solo chilo di pesce allevato occorrono ben cinque chili di pesce selvatico, ridotto in farina, senza contare gli antibiotici.
Nel frattempo, il mare continua a spopolarsi: oltre il 90% degli stock ittici è sovrasfruttato e il 62% dei pesci del Mediterraneo è vicino al limite dell’estinzione.
D’altronde, era prevedibile: quando il popolo chiede pane, la risposta è caviale; quando implora dignità, gli si offre l’ennesima trovata gourmet in saldo. Ma questa è la nuova frontiera dell’assistenzialismo selettivo: aiuta chi può già permettersi di essere aiutato.
È il welfare a rovescio, dove il problema non è che la gente non mangia … è che non mangia abbastanza pregiato.
E allora avanti, nobilitiamo la fame: che ogni disoccupato possa almeno aspirare a un’ostrica in offerta, tra una bolletta saltata e una visita medica saltata.
Perché forse, nel brillante disegno di chi ci governa, l’Italia non deve più sollevarsi … deve solo imparare a digerire meglio.
OSA – Osservatorio Savonese Animalista,
PAI – Partito Animalista Italiano.
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