Missione (im)possibile: il presidente Olivieri torna da Roma con una valigetta piena di promesse

Pierangelo Olivieri, presidente della Provincia e grande esploratore dei corridoi ministeriali, è tornato trionfante dalla sua spedizione a Roma. Dopo l’incontro col vice ministro Edoardo Rixi, ha deciso di rassicurarci tutti dalle Pagine de LA STAMPA: le infrastrutture nel Savonese sono quasi… all’inizio dei lavori. Un successo, insomma.

D’altronde, cosa c’è di meglio di una bella chiacchierata istituzionale per rilanciare opere che languono da anni nel limbo delle promesse? Il raddoppio ferroviario a Ponente, per esempio, “dovrebbe iniziare entro il 2026”. Una frase che trasuda ottimismo e fede nel futuro remoto. Siamo in Italia, no? Dove il verbo “iniziare” ha la stessa credibilità del “ci sentiamo presto” dopo un colloquio di lavoro andato male.

Ma non è tutto. C’è anche l’Aurelia bis, la nostra eterna incompiuta, che – udite udite – non sarà abbandonata. Anas, bontà sua, interverrà per salvarla. Si narra persino che qualche dirigente Anas abbia visto una mappa dell’opera e stia cercando di capire dove si trovi.

E poi c’è il casello di Bossarino, opera strategica per collegare l’autostrada con l’universo parallelo delle infrastrutture che forse un giorno esisteranno. “Siamo alla vigilia del completamento autorizzativo” – dice Olivieri – frase meravigliosa, da scolpire sul marmo insieme ad altre come “è pronto il decreto” e “ci stiamo lavorando”.

Per il casello di Albisola, invece, ci tocca aspettare “l’analisi sull’esondabilità”. Del resto, un’opera non è davvero savonese se non rischia di essere sommersa da un fiume in piena o da un mare di carte bollate.

Ma attenzione, la parte più emozionante riguarda la ferrovia. Un’opera titanica da 32 chilometri (di cui 25 in galleria), un progetto che pare uscito da un romanzo di Jules Verne. Con 14 passaggi a livello che spariranno nel nulla (non si sa se prima o dopo la nostra pazienza).

Il tutto, ovviamente, in nome della “sostenibilità” e della “connessione con il Nord Italia”, locuzioni magiche che non mancano mai nei comunicati ufficiali, soprattutto quando si parla di qualcosa che non si farà domani, ma dopodomani. O dopodopodomani.

Il presidente Olivieri ha definito l’incontro con Rixi “proficuo”. Ed è vero: di parole ne sono uscite parecchie. Di certezze, nemmeno una. Ma l’importante, si sa, è sembrare determinati. E soprattutto, che la gente si senta rassicurata: perché a Savona, se c’è una cosa che non manca, è la fiducia in un futuro… sempre prossimo.

Insomma, missione compiuta: tutto si farà. Basta avere pazienza. E se proprio non si farà nulla, almeno ci avranno promesso tutto.

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