Massardo: MES, un miliardo per la Liguria.

La sanità, nella regione più anziana d’Italia, è la competenza più importante. Ancor più strategica vista l’emergenza Covid. Abbiamo urgente bisogno di risorse e sappiamo che dall’Europa dovrebbe arrivare circa un miliardo.

Toti, Sansa e chi li sostiene evitano il dibattito sul Mes: noi della lista Massardo Presidente non cerchiamo vie di fuga e diciamo chiaro cosa vogliamo fare.

Ecco una breve sintesi del nostro programma sul punto.

Nuovi investimenti: 500 milioni di euro.

L’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure: 100 milioni di euro.

è necessaria una profonda ristrutturazione dei padiglioni secondo lo schema già presentato dal sindaco De Vincenzi durante i suoi primi mandati, proposta che non ha avuto alcun seguito.

L’ospedale del ponente Genovese: 150 milioni di euro.

Possono essere stanziate, con i fondi europei, le risorse necessarie per realizzare un nuovo complesso a servizio del ponente e della Val Polcevera.

La casa della salute della Val Polcevera: 30 milioni di euro.

Può essere realizzata con le risorse del MES, liberando quelle regionali per altri interventi, quali la messa in sicurezza del territorio.

Il Policlinico San Martino: 150 milioni di euro.

Il monoblocco, inaugurato nel ’71 e i padiglioni ancor più vecchi, sono una soluzione ospedaliera obsoleta. Ammodernare il monoblocco, intervenire pesantemente nel pronto soccorso e nei padiglioni storici è fondamentale.

Il nuovo ospedale della Spezia: 70 milioni di euro.

Tralasciamo il disastro degli ultimi cinque anni di Toti e delle Viale: se davvero vogliamo dare agli spezzini un ospedale moderno, è necessaria un’integrazione delle risorse già disponibili.

Gestione dei Servizi Sanitari: 500 milioni di euro.

Il primo obiettivo è il vaccino anti-Covid. Se dovessero farsene carico le regioni, questa per noi sarebbe la priorità assoluta. Noi proponiamo un vaccino gratuito per i cittadini, gradualmente esteso a tutta la popolazione (a partire dai soggetti più fragili) e assolutamente obbligatorio. Contrastiamo con forza l’idea che esso possa essere facoltativo.

Bisogna riorganizzare la rete ospedaliera, superando i limiti imposti dal decreto Balduzzi, prevedendo posti letto o, meglio, interi ospedali da destinare all’emergenza Covid o ad altre epidemie. Vogliamo strutture dedicate e separate da quelle per le cure ordinarie.

Un’altra esigenza fondamentale è rafforzare la medicina del territorio. La fallimentare esperienza lombarda, scopiazzata in Liguria in modo tragicomico dalla Viale, insegna che va assegnato un ruolo nettamente più importante ai medici di medicina generale.

Ci vogliono più persone impegnate nel servizio pubblico. Medici, Infermieri, OSS, operatori della sanità in genere, pochi, in prima linea e indifesi, sono stati affiancati da giovani professionalità che hanno anch’esse garantito una disponibilità ed una generosità di prim’ordine. Ora si deve programmare il futuro. Le risorse del MES consentono di mettere in servizio decine di migliaia di giovani, di farli crescere attraverso gli insegnamenti sul campo dei loro colleghi, di cui potrebbero prendere il posto – già formati – nel momento del loro pensionamento.

Una sanità migliore è possibile. Basta avere il coraggio di fare delle scelte.

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