La prossima Colata

La prossima Colata (forse)
Dopo “Il Partito del Cemento” è da pochi giorni in libreria: “LA COLATA” (Ed. Chiarelettere) di Garibaldi, Massari, Preve, Salvaggiulo, Sansa: una formazione di tutto rispetto per trattare uno dei temi più scottanti del Paese.
Di questa Regione.
Di questa Provincia.
Il Cemento politico che la immobilizza alla faccia della sua posizione / vocazione

Un Punto / marchetta? Tutt’altro. Il consiglio è palese e conclamato, un investimento in conoscenza di quanto è accaduto, di quanto sta accadendo e di quanto accadrà, anche da queste parti, se si continua a lasciare mano libera a certi centri di spesa e di potere lontani dal controllo pubblico.

 

Sulla quarta di copertina, poche righe del meteorologo Luca Mercalli, spesso ospite di Fabio Fazio: “Indignatevi, rapidamente. Non lasciate che deturpino il vostro bene più prezioso, il territorio… Chiamate a raccolta tutti.”

 

L’appello da queste parti giunge forse tardivo, ma non tutto è perduto.

 

Ci piace perciò collocare la copertina di questo gran libro in un contesto, quello dal quale potranno senza sforzo trarre spunto gli Autori per il prossimo volume, se vorranno. ‘Che di colate come la tanto attesa piattaforma multipurpose Maersk non se ne vedevano da anni, se non in terraferma.

 

Due volumi non sono bastati a che gli Alan Ford del calcestruzzo muovessero un passo indietro, anche per loro stessa tutela. Forse perché diverse operette a corollario della master-colata sono già avanti, e i soldi (pubblici) spesi in curiosi manufatti sperimentali, e in carotaggi-show già andati parziammente in scena, come li giustifichi, se poi non costruisci la sim-card da 200.000 metri quadri IN MARE, in mezzo alla rada di Vado?

 

I rendering delle Colate appena partoriti dai computer 3D son sempre giovani e belli. E’il dopo che conta, è il dopo che frega.

 

Per intanto, qualche decina di milioni di euro in “giocattoli” di varia foggia. Che vuoi che sia rispetto ai > 500 milioni ancora da spendere…? Che tanto le banche operazioni fallimentari ne finanziano (forse). E chi li restituisce loro i danari anticipati? La “formula innovativa” : l’extra-gettito IVA generato (sempre forse) dall’indispensabile piattaforma stessa, una volta colata ed entrata in esercizio, con centinaia di migliaia di occupati felici e sorridenti, miliardi di miliardi di container zeppi di ricchie mercanzie d’oriente che grazie all’antigravità nel frattempo scoperta dagli uffici dll’Ente Porto, sorvolano silenziosamente l’appennino come un arcobaleno di ruggine. APM ringrazia sentitamente per il cadeaux. La cittadinanza meno.

 

Perdonateci la profonda ignoranza, a proposito: ma se il mitico extra-gettito finisce in saccoccia di istituti di credito (privati) in forma di rate ed interessi, non sarà per caso un danno all’erario, o perlomeno danari che potevano entrare nelle casse dello stato, ed entrano invece in quelle forti delle banche? Mannooo… Figurati.

 

Tra le moltissime, e per salutarci, una domanda: Ma che ci fa l’impresa costruttrice in società con APM terminals – Maersk?

 

A presto,

per la prossima Colata. Extra gettito, si intende.

 

Mario Molinari  da Savona news

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