PDL

E tu, vorresti far parte del Popolo della Libertà? Sei duro abbastanza? 
Il Popolo della Libertà (alias Partito dell’Amore) in Liguria, con particolare riguardo per la ridente e neo-vaccarezziana Provincia di Savona, ci ha abituato alle emozioni forti, ai repentini cambi di direzione, all’assoluta mancanza di pudore dei suoi vertici.
Questa volta, però, bisogna ammetterlo, i pidiellini (e pidielloni) di casa nostra hanno davvero superato sé stessi….

Chi ha la passione per il cinema (e/o per la letteratura made in USA) ricorderà le celebri regole del Fight Club. Mutatis mutandis, come direbbero gli antichi, la cosa per il PDL potrebbe suonare più o meno così: “Prima regola del partito: Non esiste nessun partito!”. Se non vi è bastato il pasticcio delle Provinciali, se non vi è bastata l’assunzione miracolosa di Madonnina Gasco al soglio del Coordinamento Provinciale, se non vi sono bastati i coordinatori comunali piovuti dal Cielo come dono della divina provvidenza, se non vi sono bastate le liti savonesi, le liti ingaune, le liti… ovunque, se non vi è bastata nemmeno la palese inadeguatezza dei neo- amministratori neo-vaccarezziani (proprio come la Provincia), se non vi è bastata la candidatura della stessa Gasco alle elezioni regionali, beccatevi questa: il Megapresidente galattico ed il Senatore Sindaco (giardiniere) sponsorizzano ufficialmente e sperticatamente, con tanto di dichiarazioni giornalistiche ed uscite pubbliche, l’eterea fanciulla. Eh già, con buona pace dell’amico Bellasio, il cui seggio sembrava sicuro proprio per il bottino di voti che il plantigrade di casa nostra porta con sé nel cestino della merenda, l’umile coordinatrice sembra aver trovato anche questo dono sotto l’albero. L’arte del “compromis” non ha limite alcuno in certe “tane”. Cari amici siete sicuri di avere fegato a sufficienza per addentrarvi nei meandri del Love Party ed uscirne privi di ferite? Sì? Seguitiamo, dunque. La lettura della biografia politica della nostra beniamina è davvero edificante. Ella non fa mistero della totale fortuità degli eventi che l’hanno accompagnata sino al seggio di Consigliere Regionale nel 2005 (quasi 8.200 euro al mese per cinque anni + indennità di fine mandato + vitalizio, alias pensione, che andrebbe a crescere esponenzialmente in caso di rielezione). Segue il padre ad un congresso dell’UDEUR, rimane affascinata da un comizio di Mastella (un giorno, forse ci spiegherà come questo sia possibile), magicamente diviene coordinatore nazionale dei giovani UDEUR (e si fidanza altrettanto magicamente con uno dei figli dell’onorevole Mastella), poi la candidatura alle Europee (forse un pretendendo un po’ troppo anche da cotanta “fortuna”) ed infine “Mastella riesce ad ottenere un posto nel listino di Burlando” e, guarda caso, quel posto doveva andare ad una donna, proprio Roberta Gasco. La nostra bella, forte di una laurea in Giurisprudenza e del titolo di avvocato (dopo tre anni di praticantato, come dichiara orgogliosa!) arriva a guadagnare, per meriti di guerra, otto volte tanto un suo coetaneo con i medesimi titoli. Sostiene con convinzione la politica “al gerundio” sino a quando il buon suocero ci mette lo zampino e, fiutando come lui solo sa fare, il cambiamento d’aria manda in pensione il Professor Prodi anzi tempo. In quell’occasione, armi e bagagli, tutto l’UDEUR si prepara all’ennesima transumanza ed approda alla corte berlusconiana con tutti gli onori (Robertina fa capolino per la prima volta in occasione della visita di Silvio a Savona). Ma il prepensionamento di Prodi costa caro al Deus imperiese che si ritrova costretto ad ammettere, dapprima un’improbabile lista UDEUR in sostegno a Vaccarezza e poi a nominare Mastellina Coordinatore Provinciale del Popolo della Libertà dopo nemmeno due mesi dallo sbarco al centrodestra. I maggiorenti locali danno segno di evidente idrofobia nel doversi inchinare allo straniero conquistatore ma tacciono (sfogando la rabbia con tic nervosi e perdita di capelli). Qualche flebile cenno di dissenso, fomentato da dissidenti criminali, viene soffocato nel sangue. E così, affiancata da due fedeli servitori, accorsi a reggere la gonnella della nuova padrona, la divina prende possesso del suo nuovo regno. Tutto questo fruendo ancora dei salvifici effetti (al portafoglio) portati dal seggio in Consiglio Regionale gentilmente offerto dalla premiata ditta Burlando. Ora la candidatura al Consiglio Regionale, quella vera, questa volta! L’ultimo scotto che il Ras imperiese dovrà pagare per togliersi di torno l’ombra dei Mastella. Chiamati alle armi Vaccarezza e Orsi hanno risposto prontamente ma cosa ne penseranno gli altri candidati?

Quei Balestra, Bellasio, Barbero, Marino e Melgrati, tutti –in un modo o nell’altro- artefici (con la loro faccia, con il loro lavoro e con i loro soldi) dell’elezione di Orsi prima e di Vaccarezza poi. Obbedir tacendo, pare sia la filosofia da seguire e bando alla gratitudine (ma di questo se ne erano già accorti i molti assessori mancati in provincia). A chi provava a lamentarsi Vaccarezza ha risposto “come cittadino ho diritto di sostenere chi voglio!” Giusto, Angelo, lo stesso potranno risponderti loro quando verrà il momento di sostenere te per una nuova corsa alla Provincia (e non è affatto detto che sia tra cinque anni).

 

 

 

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