Il sistema autostradale ligure non regge l’impatto Vado+Bettolo

 
IL SISTEMA AUTOSTRADALE LIGURE
NON REGGE L’IMPATTO VADO+BETTOLO
Quanto siano fragili le autostrade liguri lo sperimentiamo da 40 anni, la Gronda (tra 10 anni) non basta assolutamente.
Oltre al nuovo casello Autostradale di Vado, per il quale non si è messo ancora mano ad alcun cantiere (e la cosa la dice lunga di quanto l’inerzia politico-burocratica degli enti pubblici, della concessionaria autostradale A10, e l’ex-Autorità Portuale e l’attuale AdSP abbiano fallito la loro mission) e a qualche miserrimo kilometro di Aurelia-bis terminata ed in parte ancora in travagliatissimo cantiere nel savonese, abbiamo una infrastruttura obsoleta e con gallerie pericolosamente fuori norma.
Non mi si venga a dire che a regime con un delta+ 1,5 milioni di TEU…
aggiuntivi al traffico di oggi (da 7 a 10 camion al minuto nell’orario di servizio dei 2 terminal in più) può essere in grado di reggere senza fare danni.
Per non parlare delle aree di sosta dei TIR, oggi il casello di Savona è uno scempio tollerato persino dalla Polizia Stradale che avrebbe il dovere istituzionale di sanzionare in divieto di sosta decine di camion pericolosamente abbandonati persino nelle aiole in una qualche maniera. Situazione non più tollerabile, ma nei convegni autoreferenti, vetrine traslucide di confraternite, tra pacche sulle spalle, sorrisi, ammiccamenti e schiacciatine compiaciute d’occhio, non si cava mai un ragno dal buco, nessuno (Toti/Signorini) mai solleva o governa il problema. Idem i predecessori Burlando-Biasotti-Merlo.
La dannazione poi dell’attuale svincolo autostradale A10-Prà-Voltri/VTE si perpetua sine die, e il VTE resterà azzoppato nella sua capacità di offrire servizi via treno in standard europeo da m.750.
Insomma tra tutti, Enti Locali e Ferrovie, incluso ANAS e AUTOSTRADE, abbiamo un bel drappello di incoscienti a governare la “cosa pubblica”, ognuno per la parte di competenza, non abbiamo roadmap definite per scongiurare che i porti e le città di Genova e Savona possano entrare in conflitto, con uno scontro frontale con la vivibilità di estere porzioni di territorio ligure.
A Genova l’iniziativa-Spinelli dell’autoparci TIR è presumibilmente ingessata da un gioco a scacchi che abbraccia concessioni, terminal portuali, terminals vuoti e chissà quanto altro, ma sullo scacchiere nessuno muove nulla in sciroccale attesa di eventi.
E la città, piange, protesta, un tempo offesa con l’insulto NIMBY, ma ora presa coscienza comincia a diventare DEMANDING, e quanto successo ieri a CORNIGLIANO con i cittadini in strada è solo l’inizio.
Enrico Vigo da Pilotina blog
 
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