Area di crisi complessa – Le elezioni si avvicinano

Area di crisi complessa – Le elezioni si avvicinano

 

In questi giorni è stata nuovamente richiamata l’attenzione sui ritardi per l’assegnazione dei fondi per il rilancio industriale, nell’ambito della procedura per il riconoscimento dell’area di crisi complessa di diverse aree del savonese.

Ricordiamo che quasi due anni fa, il 31 maggio 2016, all’apice della crisi delle tre principali…
realtà produttive del savonese ossia Bombardier, Piaggio Aerospace e Tirreno Power si era tenuto uno sciopero con presidio dell’ingresso autostradale di Savona-Vado, per denunciare lo stato di profonda crisi in cui versava l’industria savonese. Alla manifestazione aveva preso parte tutto l’arco costituzionale tra cui la candidata a sindaco di Savona Ilaria Caprioglio, manifestamente impensierita per le condizioni di precarietà di centinaia di lavoratori.

 
Ilaria Caprioglio (foto IVG)

Con molta calma dopo la pausa estiva, nel settembre 2016, la regione Liguria a guida centro destra con la delibera n.835 del 20 settembre 2016 aveva dato inizio alla procedura, a cui seguì prontamente un decreto ministeriale di riconoscimento della delibera regionale, al fine di elaborare il Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale da adottarsi mediante accordo di programma.

 
Giacobbe – Vazio

Nel dicembre 2016 i parlamentari savonesi on. Anna Giacobbe (PD – commissione lavoro – ex CGIL) e l’albenganese on. Franco Vazio (PD – commissione giustizia – avvocato – ex PSI) avevano presentato alla Camera dei Deputati l’interrogazione a risposta in commissione 5-10169 con tema l’iter di avanzamento della situazione di crisi industriale complessa del Savonese. Probabilmente i ritardi si stavano accumulando….LEGGI

 Nell’interrogazione 5-10169 è dettagliatamente illustrata la procedura per il riconoscimento di crisi industriale complessa del Savonese, ma a distanza di oltre un anno ed a ridosso delle elezioni del 4 marzo 2018, sembra che i due deputati PD non siano riusciti ad ottenere risposta alla loro interrogazione dal governo peraltro dello stesso colore. Stessa sorte per le interrogazioni 5/10555 e 3/03197 sulla vertenza della Piaggio Aerospace. Di certo non una bella presentazione per il 4 marzo.

 
Battelli – Mantero – Valente

In periodo di par condicio bisogna rilevare che anche i tre deputati savonesi del Movimento 5 Stelle (Sergio Battelli, Matteo Mantero, Simone Valente), sembrerebbero un po’ lontani da quelle che sono le problematiche più attuali del territorio savonese che ha contribuito ad eleggerli. Tra alcuni esempi non esaustivi di atti parlamentari presentati, si possono annoverare un’interrogazione sui dei lavori di restauro ed adeguamento alla Fortezza del Priamar del marzo 2016, una sui lavori dell’Aurelia bis tra Savona ed Albisola Superiore del febbraio 2014 ancora in corso, una su mancati finanziamenti al Teatro dell’Opera Giocosa dell’ottobre 2015 ed una sugli eventi meteorologici del dell’11 dicembre 2017. Nell’interrogazione del dicembre 2017 si sosterrebbe tra l’altro che “l’ospedale S. Giuseppe di Cairo Montenotte è l’unico presidio ospedaliero nel raggio di 90 chilometri nella zona della Val Bormida”. Su tematiche legate a crisi industriali e lavoro nella provincia ligure maglia nera per l’occupazione, parrebbe esservi qualche carenza da parte dei tre deputati 5 Stelle savonesi.

Mancherebbe il centrodestra, ma come riporta il Secolo XIX del 28 dicembre 2017, alle elezioni politiche del 2013 “paracadutò” alcuni parlamentari in Liguria.

 
Minzolini – Berlusconi

Il caso più eclatante è quello del giornalista romano Augusto Minzolini (ex PdL) eletto senatore e poi dimessosi dalla carica, per la condanna in via definitiva per peculato in danno alla RAI. I parlamentari del centrodestra sembrerebbero quindi essere non pervenuti.

Proseguiamo con altre tappe dell’iter della procedura per l’area di crisi complessa.

Nel febbraio 2017 viene emesso il decreto ministeriale per l’istituzione del Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale (PRRI) nell’area di crisi industriale complessa del territorio del savonese, ma leggendo il decreto, sono state assegnate solo poltrone senza nuovi e ulteriori oneri a carico del bilancio dello Stato. Sembrerebbe che per l’area di crisi complessa, al momento non siano stati stanziati fondi.

Nel marzo 2017 si tiene l’incontro romano tra i vari attori interessati alla procedura. Il presidente della Provincia di Savona Monica Giuliano (PD) annuncia: “Passo importante per concretizzare il rilancio economico e occupazionale”. Atto di rilievo è che sono state assegnate le due poltrone ai referenti dell’agenzia Invitalia incaricata della redazione del Progetto di Riconversione.

 
Bellanova alla Leopolda 2017

Il 12 luglio 2017 durante una visita nel savonese del Viceministro per lo sviluppo economico on. Teresa Bellanova (PD – ex CGIL) per verificare lo stato di avanzamento dell’iter di avanzamento, il viceministro dichiara a RSVN “Dobbiamo chiudere positivamente la partita dell’area di crisi complessa per il Savonese entro l’anno. Non possiamo permetterci di inserirla in un contesto di campagna elettorale dove la materia si presterebbe a strumentalizzazioni che non porterebbero a nulla di buono per chi cerca un lavoro sul territorio e oggi non lo trova” aggiungendo inoltre “il piano di riconversione è pronto, attendiamo solo gli indirizzi programmatici da parte della Regione. Poi passiamo il 20 luglio all’approvazione e entro l’autunno vorremmo arrivare alla stipula dell’accordo programmatico vero e proprio”.

Interessante questo video che mette in evidenza la decisione dell’on. Bellanova….GUARDA

Chissà se il Viceministro on. Bellanova urlava così risolutamente anche da sindacalista CGIL e non solo per manifestare di avere votato il governo Monti o la legge Fornero e tutte le leggi tese a ridurre i diritti dei lavoratori.

 
Toti – Rixi

In sintonia con il l’on Bellanova sono anche il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti (Forza Italia) e l’assessore regionale allo Sviluppo economico Edoardo Rixi (Lega Nord): “Abbiamo fissato una tempistica stretta che ci consentirà di arrivare entro la fine dell’anno alla firma dell’accordo di programma e conseguentemente di far partire gli investimenti sulle aree, con nuovi insediamenti produttivi e quindi posti di lavoro” (IVG 11 luglio 2017).

Anche la “tranquilla” CGIL savonese si accorge che il tempo sta passando velocemente ed ha organizzato, per l’inizio di dicembre 2017, l’iniziativa sulla Crisi Industriale Complessa del Savonese dal titolo “Conoscere il territorio – contrattare il futuro”.

 
Giacobbe (foto in alto) – Pasa (2° da sx) – Stella (4° da sx) – Giuliano (in piedi)

Il segretario generale CGIL Savona, Giulia Stella, sembra essere molto positivo sul proseguire dell’iter dell’area di crisi complessa “Il fatto di avere intenti comuni, avere una rete, ha fatto sì che siano d’accordo una pluralità di soggetti che hanno capito che le conquiste bisogna farle qui e ora. Al di fuori di Savona non vi era positività per l’aria di crisi, la Cgil e gli altri sindacati sono tra i soggetti che propongono delle risposte. Il territorio dobbiamo conoscerlo e farlo percepire alle persone, aspettiamo risposte dal Mise il 31 dicembre è molto vicino”.

Ad affiancare Giulia Stella il “bodyguard” Andrea Pasa, possibile aspirante per la successione alla segreteria generale CGIL Savona, per aver portato brillantemente a termine molte difficili vertenze, presente anche Monica Giuliano in veste di Presidente della Provincia di Savona e come ospite d’onore non poteva mancare l’on Anna Giacobbe.

“Grazie alla costanza e responsabilità dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali abbiamo rimesso sui giusti binari le due vertenze (Piaggio e Bombardier ndr) che rischiavano di deragliare causando centinaia di licenziamenti; ora è necessario proseguire su questo percorso con l’obbiettivo di porre in essere le soluzioni che sono a portata di mano anche sfruttando gli strumenti che sono all’interno del Protocollo di Intesa per il rilancio e lo sviluppo industriale delle aree savonese che Cgil Cisl e Uil insieme alle istituzioni locali hanno elaborato ed inviato ai ministeri al fine di ottenere il riconoscimento di area di crisi complessa del nostro territorio” è una delle tante dichiarazioni rilasciate da Pasa quando ancora era segretario Fiom (IVG 22 luglio 2016). Solo il giorno prima (21 luglio 2016) Bombardier aveva annunciato 106 esuberi ed il 27 luglio 2016 Pasa, senza portare a termine il mandato, passerà il testimone della guida Fiom-CGIL Savona al collega Andrea Mandraccia.

L’incontro della CGIL savonese non poteva concludersi che con un buffet.

 
Alessandro Berta

A richiamare l’attenzione sull’area di crisi industriale complessa del savonese è anche l’Unione Industriali della provincia di Savona, tramite il Direttore dell’associazione dott. Alessandro Berta «la nostra preoccupazione è che l’area di crisi diventi un argomento di campagna elettorale in cui i partiti si scontreranno accusandosi a vicenda dei ritardi. Sarebbe un peccato, visto il grande lavoro dell’assessore Rixi e della Regione da un lato e dei parlamentari Pd Giacobbe e Vazio dall’altro, per ottenere lo strumento e misure straordinarie per i lavoratori. Però siamo molto in ritardo sulle attività che dovrebbe svolgere Invitalia, almeno tre mesi. E da ottobre non abbiamo più avuto notizie. Siamo preoccupati perché è tutto fermo e non vorremmo che la situazione continuasse a restare bloccata per le elezioni». Il rischio è che visti i continui ritardi le aziende dirottino i propri investimenti su altre aree (Il Secolo 13 gennaio 2017).

Intanto sempre secondo il Secolo XIX, la provincia di Savona continua a mantenere il record negativo di accesso agli ammortizzatori sociali che nel mese di dicembre 2017 sarebbero tornati a salire del 65% rispetto allo stesso periodo di riferimento dell’anno precedente, mentre a livello regionale si registrerebbe un calo del 7,6%. La provincia di Savona, con meno del 20% della popolazione ligure, per il 2017 avrebbe quindi utilizzato il 55% del monte ore degli ammortizzatori sociali. Evidentemente i nostri politici savonesi di tutti i colori vivono su un altro mondo.

Per Bombardier bisogna rilevare la notizia parzialmente positiva dell’assegnazione di una commessa di 40 locomotive Traxx Dc3 per l’ammontare di 210milioni di euro e 60mila ore di lavoro. Commessa che comunque, da sola, non è in grado di scongiurare altri esuberi nel sito produttivo di Vado Ligure, una volta terminati gli ammortizzatori sociali conservativi per l’area di crisi complessa.

In ultimo è da registrare il fallimento di Mondomarine, che non avrebbe neppure pagato le tredicesime ai lavoratori, seppure inizialmente fossero state promesse. Un altro successo per i sindacati savonesi. Auguriamoci almeno che la Palumbo Shipyards che dovrebbe subentrare a Mondomarine, mantenga gli impegni occupazionali presi. Impegni che la Palumbo Shipyards, con l’acquisizione dei cantieri ISA Yachts di Ancona in fallimento, non avrebbe mantenuto a detta dei sindacati anconitani. I sindacati savonesi, come da tradizione, sapranno vigilare attentamente anche su questo delicato aspetto.

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Giuliano – Renzi (foto Secolo XIX)

A rassicurare il Direttore degli industriali Berta interviene a stretto giro il presidente della Provincia e sindaco di Vado Ligure, Monica Giuliano (PD), “Quella di Savona è l’area di crisi complessa più avanti nell’iter. Sono già stati raggiunti, gli obiettivi preliminari. Quella dei bandi è una fase a cui di norma si arriva solo dopo tre anni, a Savona abbiamo dimezzato i tempi” ed inoltre “le manifestazioni di interesse ci sono, e sono tante”. Entro fine marzo si dovrebbe pervenire alla firma dell’accordo di programma. (Il Secolo XIX 14 gennaio 2018).

Nella contesa elettorale anche l’amianto può sempre tornare utile. Parrebbe che nelle pieghe della legge di stabilità del 2018, sarebbe presente un codicillo che riaprirebbe i termini per l’ottenimento di incentivi validi ai fini contributivi per la pensione in caso di presenza di amianto sui luoghi di lavoro.

Per tale codicillo sembrerebbe essersi molto speso un politico locale, molto vicino al sindacato, evidentemente in cerca di riconferma. A tale riguardo sembrerebbe che la FIOM savonese, in completa autonomia dai cugini della trimurti sindacale, avrebbe iniziato a raccogliere adesioni per le domande sull’amianto, probabilmente non crede più molto nel rilancio del settore industriale, si avvicina il congresso della CGIL ed insieme alle domande si riesce a strappare anche qualche nuova tessera e visto il periodo elettorale è anche utile sponsorizzare qualche politico vicino al sindacato. Auguriamoci per i lavoratori tutti che questa norma non sia solo uno specchietto per le allodole, o sia rivolta solo a pochi eletti e soprattutto che la risposta arrivi prima del 4 di marzo.

A tutti i lavoratori una serena campagna elettorale con buffet a seguire.

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