L’estate sta finendo, e un anno se ne va

 

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L’estate sta finendo, e un anno se ne va

Altro che L’estate sta finendo, e un anno se ne va , vista la situazione economica che sta emergendo in questi giorni, forse bisognerebbe dire: l’estate sta finendo ed i conti non tornano.

Anche in materia di gestione delle spiagge, ATA è riuscita a fare un bel buco nell’acqua!  Battutaccia, ma l’ironia ci sta tutta.

Sembra una maledizione: la grande parte di quello in cui l’azienda si è cimentata fino ad oggi ha prodotto prevalentemente conti in rosso e buchi di bilancio.

Che si trattasse di spiagge, piuttosto che di faraonici progetti di espansione in giro per la Liguria, oppure di raccolta differenziata, coloro che detenevano le leve del comando non sono stati in grado di produrre un risultato positivo, che fosse uno!

E, per pura carità di patria, non ritiriamo fuori la storia delle bollette per l’acqua, omaggiate, non si sa per quale motivo e per quale importo, ai nomadi del campo della Fontanassa.

Persino nell’avara terra di Liguria, con la gestione delle spiagge, gli operatori del settore sono capaci di fare le palanche. Se veniste a vedere cosa succede ad Alassio, Loano, Finale, scoprireste che la quasi totalità delle imprese del settore diventano ricche con il business dell’ombrellone, del pattino e del drink.

Con ATA, probabilmente, tutto questo non è stato possibile farlo, e non crediamo sia stato solamente un problema di “sfiga cosmica!”

Comunque, oramai  come stanno le cose, lo abbiamo capito benissimo, per cui riteniamo

 sia oramai giunto il momento di smetterla di rivangare il (triste) passato.

Rinnoviamo (per l’ultima volta!) ai nuovi vertici l’invito a rimboccarsi le maniche e chiediamo finalmente di impegnarsi sul serio per rimettere in sesto la baracca.

Chiediamo ai sindacati di smetterla con il frignare che tutto va male e che bisogna difendere i lavoratori, che tanto, a questa storiella, oramai, non crede più nessuno e, soprattutto, giunge tristemente fuori tempo massimo.

Trattandosi di un’azienda che si occupa prevalentemente di rumenta e di spazzamento, cominciamo a chiedere finalmente di fare pulizia!

Al punto in cui siamo arrivati, però, ammettiamo di esserci rotti gli “zebedei”:

Chicco & Matteo, volete smetterla con il mantenere in ruoli operativi strategici quei quattro, o cinque, capetti appartenenti all’ex cerchio magico, che erano i sodali dei mitici Antonio e Cleopatra, tutti quanti appassionatamente impegnati a frequentare le favolose, fastose e selezionatissime feste para aziendali, oppure frequentare le tante serate a tema, che venivano organizzate sulla sabbia del litorale varazzino durante le calde notti estive.

Questi capataz, anno dopo anno, scalando di buona lena la scala gerarchica aziendale, sono passati, in men che non si dica, dallo spazzare le strade con la ramazza in mano al dirigere squadre di lavoratori ed a pianificare (Si! ciao core!) la pulizia di un’intera città.

Oppure, sulla base dello stesso criterio meritocratico (!) di cui sopra, sono stati catapultati con una bella pedata nel di dietro, dal sedile (ecco, per l’appunto) di un camion ad una comoda poltrona con scrivania dotata di telefono e computer, a comandare e dirigere i propri colleghi, in perfetto stile “dittatore dello stato libero di bananas”.

Per questi pochi, fortunati, privilegiati era sufficiente essere allineati con il politburò al potere per trovarsi assicurati carriera, benefit e privilegi. 

Chicco & Matteo Vi chiediamo di andare finalmente a verificare come mai, nel corso degli anni, i tanti denari spesi per gli straordinari siano spesso finiti nelle tasche degli stessi, selezionati e fedeli lavoratori di cui sopra.

Se del caso, fatevi dare qualche consiglio da qualcuno dei sindacalisti che, negli anni, sui tanti problemi di ATA, sono stati, per così dire, forse un po troppo silenti e distratti.

Vi chiediamo di fare chiarezza sul modo con cui sono state attribuite le progressioni di carriera. Insomma, vorremmo faceste quello per cui siete stati messi nella cabina di regia di ATA: fare chiarezza sul passato e gestire normalmente il presente.

Vi chiediamo semplicemente questo, niente di più, niente di meno.

Chicco & Matteo, sinceramente, ORA VI DICIAMO BASTA! smettetela di tergiversare.

Prendete metaforicamente in mano la ramazza ed avviate la procedura legale per agire nei confronti di tutti coloro che, con le loro scelte sballate, hanno distrutto una realtà economica che avrebbe potuto generare sviluppo e posti di lavoro per l’intero territorio.

Iniziate a guardarvi finalmente intorno e provate ad individuate un partner serio e capace con cui generare economie di scala ed attirare nuovi investimenti, incominciando un nuovo percorso d’impresa che permetta, per lo meno, di tenere pulita una città, fornendo servizi all’altezza delle palanche che i savonesi tirano fuori ogni anno.

Smettetela di pensare solo ai parcheggi di Via Saredo ed inventatevi qualcosa di alternativo per racimolare rapidamente un po di denaro con cui pagare i tanti debiti accumulati

Impegnatevi per trovare i fondi occorrenti per ammodernare e gestire il forno crematorio.

Dismettete rapidamente i cantieri esterni improduttivi lontani da Savona, oppure create le condizioni necessarie per renderli reddituali.

Concedete fiducia ai tanti lavoratori che, nonostante tutto, continuano a credere nella loro azienda e che chiedono semplicemente di tornare a pensare con fiducia al loro futuro ed a quello delle proprie famiglie.

Chicco & Matteo, guardate che ci contiamo! Non deludeteci!

L’estate sta finendo, e un anno se ne va

  SUPERCIUK

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