Partito Socialista

Il segretario  Provinciale del Partito Socialista Paolo Caviglia risponde ad Altamura
Con riferimento alla lettera inviata dal Cap. Sergio Altamura agli organi di stampa, alcuni giornalisti mi hanno chiesto ripetutamente una risposta e solamente per questo comunico che:

Con riferimento alla lettera inviata dal Cap. Sergio Altamura agli organi di stampa, alcuni giornalisti mi hanno chiesto ripetutamente una risposta e solamente per questo comunico che:

 Quando Altamura si dimise da tutti gli incarichi del Partito scrivendo che voleva restare un semplice iscritto (cosa che non lo autorizza all’uso del simbolo del PSI) ricevetti tante telefonate da iscritti e non iscritti, dove la parola ricorrente era “finalmente”.

Per troppo tempo infatti la nostra nota bontà e l’eccessiva tolleranza avevano cercato in ogni modo di giustificare i suoi atteggiamenti, tipici di tutte quelle persone di basso profilo che si credono superiori alle altre e salgono in cattedra in ogni occasione svillaneggiando il prossimo perchè si credono superiori. Senza il coraggio di guardare nella propria bisaccia prima di contare le monete altrui perchè scoprirebbero che ce l’hanno vuota.

Il sottoscritto con molti compagni ha lavorato per anni riuscendo a costruire una “comunità” termine che mi è caro e che uso sempre perchè riporta allo spirito di coloro che hanno fatto il socialismo e il Partito Socialista anche in Italia.

Ho sempre ricordato che le comunità minoritarie traggono forza e vitalità perchè riescono ad esprimere idee vincenti se hanno  “un credo” (ideali) e la capacità di tradurlo in “azioni” (progetti).

E’ stato questo che ha determinato una forte presenza socialista  nella nostra provincia, unica in tutto il Nord Italia.

Molti anni fa il Congresso di Cairo Montenotte gli consegnò un progetto redatto da giovani per organizzare un partito nuovo, poi, (dopo la mia non richiesta elezione a Segretario nell’ultimo Congresso e le immediate dimissioni) gli venne affidato l’incarico di guidare la Federazione di Savona.

Il suo prodotto è quanto egli oggi denuncia.

Ci vuole tanto tempo per costruire,  un attimo per distruggere.

Ma oggi con un bel gruppo di giovani stiamo lavorando con impegno ed umiltà per riprendere un nuovo cammino.

Questo mi interessa. La partita è finita.

Non risponderò più alle provocazioni di un “sepolcro imbiancato”.

 Paolo Caviglia

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