NAMASTE’

11.57. NAMASTE’
alle 11.56 di ieri 25 aprile  il Nepal ha subito un gravissimo terremoto.
Ma dalle 11.57 e’ iniziata la riscossa…
cos’e:
UN PROGETTO DI SOLIDARIETÀ CONCRETA CON LA GENTE DEL NEPAL
Ad ora aderiscono
FIEUI DI CARUGGI
FONDAZIONE TRIBALEGLOBALE
com’è organizzato
AZIONI:
raccogliere la disponibilità di artigiani, contadini, chiunque abbia saperi e voglia condividerli per contribuire alla riscossa del Nepal. Nel concreto individueremo direttamente uno o più obiettivi alla nostra portata (una scuola, uno spazio pubblico…) e aiuteremo la ricostruzione organizzando l’invio e la permanenza sul sito individuato delle persone disponibili. Conosciamo laggiù luoghi e persone, sapremo chi stiamo aiutando e vedremo i risultati di ciò che faremo.
Servono quindi persone disponibili ma anche soggetti che consentano a queste persone di raggiungere il Nepal: non volgiamo raccogliere soldi, ma sarà d’aiuto anche chi deciderà di coprire direttamente i costi di viaggio per chi si recherà laggiù.
GLI AMBITI D’INTERVENTO.
oltre a ciò che servirà certamente (elettricisti, falegnami, idraulico, muratori, tecnici qualificati) pensiamo ad un intervento nell’ambito agricolo
Il vero Nepal è terra di contadini, come la nostra terra: insieme alle associazioni di categoria costruiremo un progetto di utilità compatibile con quelle culture (e quelle colture).
Pensiamo anche alla logistica, e particolarmente alla comunicazione: le radio locali sono fondamentali per la crescita di un territorio, e con una radio locale stiamo pensando di sostenere la nascita di una radio di servizio, che copra un’area di un centinaio di km e fornisca agli abitanti che non possono connettersi a internet informazioni su punti di assistenza, criticità e quant’altro possa servire.
RICONOSCO IL DIVINO CHE C’È IN ME?
In Nepal si salutano dicendo NAMASTE’, che sostanzialmente vuol dire: riconosco il divino che c’è in te. Se questa immane tragedia ci avvicinerà a quella cultura e alle sue espressioni artistiche – incarnate in modo semplice e sublime dalle donne e dagli uomini del Nepal – saremo noi ad uscire più ricchi da questa esperienza: semplicemente, riconosceremo il divino che c’è in noi…quindi promuoveremo sul nostro territorio eventi dove a parlare saranno gli oggetti d’arte e di uso quotidiano di quel popolo: ci parleranno con il muto linguaggio della bellezza raccontando di altre genti e di altri usi, che penso riscopriremo nostri, di noi, altri. 
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