MODA Savona: AIA insostenibile per la “centrale in città”

 
MODA SAVONA: AIA INSOSTENIBILE PER
LA “ CENTRALE IN CITTA’” A CARBONE T. POWER DI VADO.
GLI ENTI LOCALI, REGIONALI E NAZIONALI HANNO APPROFONDITO
PROPRIO TUTTI GLI ASPETTI DI QUESTA PREOCCUPANTE VICENDA?
Nella conferenza dei servizi del 4 dicembre al Ministero dell’Ambiente in cui è stata concessa l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) alla centrale a carbone Tirreno Power di Vado L in un’unica fase,la Regione Liguria ha espresso il suo dissenso in quanto favorevole invece alle due fasi comprendenti il riavvio dell’attività, con valori dentro il quadro normativo e successivamente l’adeguamento a limiti più bassi. “Abbiamo ribadito – afferma l’assessore regionale allo sviluppo economico Renzo Guccinelli – le nostre perplessità e preoccupazioni sull’impostazione data dal gruppo istruttore. Anche perché dal punto di vista sanitario non si riescono ad avere elementi completi. Soprattutto a fronte delle ultime posizioni espresse dalla ASL 2 Savonese e dal Ministero della salute sarebbe stato utile una sospensione della procedura dell’AIA per acquisire tutte le certezze necessarie”. Ci sembra singolare…
...tale affermazione perchè da decenni si conoscono gli impatti ambientali e sanitari per questa “centrale in città” a carbone. Ecco alcune importanti argomentazioni :

Gia’ nel maggio 1988 la Commissione Scientifica di Spotorno (Prof. Mattioli, Scalia, Falqui , Marano e Cortellessa, direttore dell’Istituto Superiore di Sanità) avevano richiesto metanizzazione e depotenziamento per questa “centrale in citta’ ” . Dal 1990 fino al 2007 gli Enti locali savonesi con il Comune di Vado il 17/08/1990, il Comune di Quiliano il 30/08/1990, la Provincia di Savona (per ben 2 volte il 15/11/1995 e il 20/3/1998 ) e di recente anche il Comune di Savona della giunta Berruti (il 31 Luglio 2007), deliberarono all’unanimità per il depotenziamento e la metanizzazione completa di questa “centrale in città” come richiesto dalla Commissione scientifica – Istituto Superiore di Sanità già nel 1988 .Ovviamente il depotenziamento significa l’immediata chiusura degli obsoleti gruppi 3 e 4 a carbone dei primi anni ’70 che provocano circa l’80% dell’inquinamento dell’intera centrale e che non sono adeguati alle migliori tecnologie disponibili lasciando il gruppo a gas di 760 Mw meno inquinante da solo in grado di produrre il doppio dell’energia consumata in provincia di Savona.

    E’ ben noto che a Savona e Provincia la centrale Tirreno Power di Vado è la principale fonte di emissione di inquinanti. Il PIANO REGIONALE DI RISANAMENTO E TUTELA DELLA QUALITA’ DELL’ARIA DELLA REGIONE LIGURIA 2006, quando la centrale funzionava a metà potenza di quella attuale con i “soli” gruppi 3 e 4 a carbone, per la sottozona 2b) che comprende i Comuni di Savona, Quiliano e Vado Ligure a PAG. 1072-1073 E 1074 dichiarava che: “ la combustione nell’industria dell’energia e quindi essenzialmente la centrale termoelettrica, è la prioritaria responsabile delle emissioni di Ossidi di azoto (68,3%); PM10 (34,9%), SOx (89,7%) e di COV (37,9%) ” Gli obsoleti gruppi 3 e 4 a carbone della centrale T. Power sono responsabili di più dell’80% dell’inquinamento dell’intera centrale con circa il 100 % dell’anidride solforosa SO2 (5.300 tonnellate l’anno), il 75 % degli ossidi di azoto NOx (3.000 tonnellate/anno su 4.000 di t/a totali) il 70% dell’ anidride carbonica ( 3,7 milioni t/anno su 5,4 milioni di t/anno totali) .

    Il Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio, con nota del 8 ottobre 2001 aveva prescritto due campagne di biomonitoraggio realizzato poi da Tirreno Power nel 2006- 2007. I bassi valori di Biodiversità Lichenica (IBL) riscontrati sono correlabili con la qualità dell’aria in relazione principalmente alla concentrazione dei gas SO2 e NOx prodotti nella zona del savonese (comuni di Savona, Quiliano e Vado Ligure) rispettivamente per circa l’90% e circa il 70 % dalla combustione del carbone della centrale termoelettrica di Vado (vedi Piano regionale sulla qualità dell’aria anno 2006 pag.1072, 1073 e 1074 ). Tale elevato livello di inquinamento da gas tossici (principalmente SO2 e Nox) corrisponderebbe quindi alle zone già evidenziate con gli studi di bioaccumulo dei metalli. Viene confermato così anche nel 2006-07 il gravissimo stato di contaminazione nel comprensorio savonese dovuto in massima parte alla combustione del carbone che dura da più di 40 anni come peraltro già noto fin dal 1991 con lo studio di Nimis e poi ancora da Lupieri nel 2001 e da Giordano e altri successivamente. Affermava già il Prof. Nimis dell’Università di Trieste nello studio di “Monitoraggio dell’inquinamento atmosferico tramite licheni” commissionato dalla VII USL “del Savonese” nel 1991 a pag 18 “ la carta della contaminazione totale…indica la zona di Vado Ligure , che presenta i massimi assoluti della maggior parte dei metalli, come la più contaminata dell’area di studio.” (LEGGI)

    Non vorremmo inoltre che il CDR, Combustibile Derivato dai Rifiuti ( o il suo analogo CSS, Combustibili solidi secondari), programmato a pag. 170 del Piano Provinciale Rifiuti anche nella discarica del Boscaccio di Vado, e come previsto dal Piano Regionale Rifiuti, possa essere bruciato nei confinanti obsoleti gruppi 3 e 4 a carbone della centrale Tirreno Power, impianto non “dedicato” all’incenerimento, con ulteriore rischio per la salute per la produzione nei fumi di diossine e metalli pesanti in quantità senz’altro superiori a quelle di un moderno, pur rischioso, inceneritore di rifiuti.… e a proposito di combustione dei rifiuti ricordiamo quanto pubblicato da “Il Sole 24 ore” del 16/03/1996 “…già ora una buona quantità di spazzatura di Milano parte segretamente e viene bruciata in via sperimentale nelle centrali Enel a carbone di Vado Ligure (Savona) e Fusina (Venezia-Marghera)” (Delibera provinciale CDR) Ricordiamo che una raccolta differenziata spinta tipo “porta a porta” eviterebbe qualsiasi rischio di incenerimento e che attualmente i cittadini di Savona pagano una multa di 425mila euro/anno per una raccolta differenziata che è di poco sopra il 20% contro il minimo del 65% previsto dalla attuale normativa.

    I DATI DI MORTALITA’ TUMORALE su 100.000 abitanti in Provincia di Savona dal 2001 al 2005 con valori di 373,5 per i maschi e di 199,6 P per le femmine SAREBBERO BEN PIU’ ALTI DELLA MEDIA NAZIONALE nel 2005 E ANCHE PIU’ ALTI DI QUELLI DELLA STESSA REGIONE LIGURIA nel 2005 come si può osservare nel seguente schema : 
ITALIA ANNO 2005
 (Tasso standardizzato ITALIA 2001) MASCHI 259,52
(Provincia di Savona 373,5) (Regione Liguria 260,63)
(Tasso standardizzato ITALIA 2001) FEMMINE 170,01 (Provincia di Savona 199,6) (Regione Liguria 163,86)

SI TRATTEREBBE DUNQUE PER LA PROVINCIA DI SAVONA DI VALORI PIU’ ALTI DELLA MEDIA NAZIONALE, DELLA REGIONE LIGURIA E ANCHE PIU’ ALTI DEI VALORI DI TUTTE LE REGIONI ITALIANE

MAX REGIONE CAMPANIA con 318,02 NEI MASCHI

MAX REGIONE FRIULI con 196,64 NELLE FEMMINE

(Banca Dati Tumori In Italia ISTITUTO SUPERIORE SANITA’)

I “costi esterni” di questa “centrale in città” a carbone (comprendenti i danni alla salute, all’ambiente e al clima) sarebbero valutati secondo le stime Externe della Unione Europea in almeno 140 milioni di euro/anno (più di 5 miliardi di euro se si considerano 40 anni di combustione del carbone), e come mortalità precoce sarebbero stimati da Greenpeace in circa 54 morti/anno. Secondo studi epidemiologici della Procura di Savona la centrale di Vado sarebbe responsabile della morte di circa 442 persone fra il 2000 e il 2007, di 1.700-2.000 ricoveri di adulti per malattie respiratorie e cardiovascolari e 450 ricoveri di bambini per patologie respiratorie e attacchi d’asma fra il 2005 e il 2012.  

Si legge in un documento della Commissione tecnica di VIA del Ministero dell’Ambiente del 2008 : “ A METÀ ANNI NOVANTA, LE UNITÀ 3 E 4, ATTUALMENTE ALIMENTATE A CARBONE, SONO STATE OGGETTO DI LAVORI DI AMBIENTALIZZAZIONE….QUESTI SISTEMI DI TRATTAMENTO FUMI NON PERMETTONO ULTERIORI IMPROVEMENT TECNOLOGICI ” Commissione VIA 2008  e quindi, ANCHE SE I GRUPPI FOSSERO RISTRUTTURATI, NON POTREBBERO RISPETTARE (SOPRATTUTTO PER SO2) I LIMITI BAT PREVISTI DALLA NORMATIVA VIGENTE, limiti che potrebbero essere ancora ridotti considerato che la centrale è in mezzo alle case e che risultano superati i limiti di Legge delle polveri sottili. ( MODA a Commissione AIA)

Ribadiamo ancora una volta che i 2 vecchi obsoleti gruppi a carbone 3 e 4 dei primi anni ’70 della centrale termoelettrica Tirreno Power di Vado L. (SV) e che producono più dell’80% dell’ inquinamento dell’intera centrale, non avrebbero rispettato le condizioni dei limiti di emissione BAT (Migliori Tecnologie Disponibili)., necessari per ottenere l’obbligatoria autorizzazione AIA, almeno dal 2007, continuando a funzionare anche di recente in presunta violazione della direttiva europea 2008/1/CE e delle relative leggi italiane (Dlsl 128 /10).

E MENTRE A GENOVA NEL “TOTALE SILENZIO” SI CHIUDE LA CENTRALE A CARBONE PERCHE’ OBSOLETA, LA NOSTRA OBSOLETA DEI PRIMI ANNI ‘70 VIENE INSPIEGABILMENTE DIFESA ANCHE SE “NON RISTRUTTURABILE” (Commissione di VIA 2008 del Ministero dell’Ambiente)….SARA’ MICA PER  POTER BRUCIARE ANCHE IL COMBUSTIBILE DA RIFIUTI CSS CON ULTERIORI DANNI  ALLA SALUTE DELLA POPOLAZIONE?

PER TUTTI QUESTI DOCUMENTATI MOTIVI, COME ABBIAMO SEMPRE SOSTENUTO, RITENIAMO CHE GLI OBSOLETI INQUINANTI GRUPPI A CARBONE VL3 E VL4 DEI PRIMI ANNI ’70 DELLA CENTRALE TIRRENO POWER DI VADO L. SI SAREBBERO DOVUTI CHIUDERE GIA’ DA ANNI….ALTRO CHE AIA!

RITENIAMO INFINE CHE CI SAREBBE CERTAMENTE MOLTA PIU’ OCCUPAZIONE CON UNA POLITICA INCENTRATA SU FONTI RINNOVABILI, EFFICIENZA ENERGETICA E RISPARMIO ENERGETICOPIUTTOSTO CHE SULL’ INQUINANTE PRODUZIONE ENERGETICA DA COMBUSTIBILI FOSSILI.

Savona, 8 Dicembre 2014 

Dr. Virginio Fadda (Biologo)

Dr. Agostino Torcello (Medico pneumologo)

MODA Savona

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