CENTRALI A CARBONE E RISCHI PER LA SALUTE E PER L’AMBIENTE

CENTRALI A CARBONE E RISCHI PER LA SALUTE E PER L’AMBIENTE.
MOLTA PIU’ OCCUPAZIONE DA FONTI RINNOVABILI,
EFFICIENZA ENERGETICA E RISPARMIO ENERGETICO
L’inquinamento fa ammalare di tumore ai polmoni. E’ la conferma scientifica che arriva da uno studio su 300 mila persone, pubblicato recentemente il 10 Luglio 2013 dalla prestigiosa rivista scientifica “Lancet Oncology”, che ha stabilito che vive in città con record di smog corre più rischi per la salute. La ricerca europea, condotta su residenti in 9 Paesi europei, fra cui l’Italia ha anche dimostrato come fra i Paesi monitorati, il nostro abbia le città con l’aria più avvelenata e quindi maggiore rischio di sviluppare questo tumore. Allo studio hanno collaborato 36 centri e oltre 50 ricercatori. Si tratta, spiegano i ricercatori…

 che hanno collaborato allo studio, fra cui un gruppo di ricerca dell’Istituto nazionale tumori (Int) di Milano, del “primo lavoro sulla relazione tra inquinamento atmosferico e tumori al polmone che interessa un numero così elevato di persone, in un’area geografica di tale estensione e con un rigoroso metodo per la misurazione dell’inquinamento”. Fra i veleni analizzati, anche le polveri sottili Pm10 e Pm2,5 . I risultati sono allarmanti: lo studio ha mostrato che, per ogni incremento di 10 microgrammi di Pm 10 per metro cubo presenti nell’aria, il rischio di tumore al polmone aumenta di circa il 22%.

E’ ben noto che a Savona e Provincia la centrale Tirreno Power di Vado è la principale fonte di emissione di inquinanti. Il PIANO REGIONALE DI RISANAMENTO E TUTELA DELLA QUALITA’ DELL’ARIA DELLA REGIONE LIGURIA 2006, quando la centrale funzionava a metà potenza di quella attuale con i “soli” gruppi 3 e 4 a carbone, per la sottozona 2b) che comprende i Comuni di Savona, Quiliano e Vado Ligure a PAG. 1072-1073 E 1074 dichiarava che: “ la combustione nell’industria dell’energia e quindi essenzialmente la centrale termoelettrica, è la prioritaria responsabile delle emissioni di Ossidi di azoto (68,3%); PM10 (34,9%), SOx (89,7%) e di COV (37,9%) ” .

Gli obsoleti gruppi 3 e 4 a carbone della centrale T. Power sono responsabili di più dell’80% dell’inquinamento dell’intera centrale con circa il 100 % dell’anidride solforosa SO2 (5.300 tonnellate l’anno), il 75 % degli ossidi di azoto NOx (3.000 tonnellate/anno su 4.000 di t/a totali) il 70% dell’ anidride carbonica ( 3,7 milioni t/anno su 5,4 milioni di t/anno totali) .

I gas SO2 e NOx contribuiscono a loro volta alla massa delle polveri sottili secondarie cardiotossiche e cancerogene Pm 10 e Pm 2,5 che possono essere stimate secondo i criteri della Ue in circa 6.500 tonnellate/anno)… LEGGI. I recenti studi epidemiologici prodotti dalla Procura di Savona in relazione all’inquinamento dovuto alla Centrale termoelettrica di Vado Ligure, hanno evidenziato dati di mortalità e di patologie inquinamento-correlate molto allarmanti.

 Inoltre i costi esterni relativi ai 2 gruppi a carbone sono molto elevati e secondo Greenpeace ammonterebbero a circa 248 milioni di euro e 54 morti premature l’anno ( Greenpeace Aprile 2012)…LEGGI

RITENIAMO QUINDI CHE GLI OBSOLETI GRUPPI A CARBONE 3 e 4 CHE AVEVANO OTTENUTO UNA “AIA TRANSITORIA”, ORA BLOCCATA DAL MINISTERO DELL’AMBIENTE, CHE NON RISPETTAVA I LIMITI DI EMISSIONE DELLE NORMATIVE UE E CHE NON POSSONO ESSERE RISTRUTTURATI NEL RISPETTO DELLE MIGLIORI TECNOLOGIE DISPONIBILI (BAT), DEBBANO IN OGNI CASO ESSERE DISMESSI IN TEMPI CERTI.

PER QUESTI ED ALTRI FONDATI MOTIVI LA “Rete Savonese Fermiamo il Carbone” HA RECENTEMENTE DEPOSITATO UN RICORSO AL TAR DEL LAZIO. 

Non vorremmo inoltre che il CDR, Combustibile Derivato dai Rifiuti ( o il suo analogo CSS, Combustibili solidi secondari), programmato a pag. 170 del Piano Provinciale Rifiuti anche nella discarica del Boscaccio di Vado…VEDIpossa essere bruciato nei confinanti obsoleti gruppi 3 e 4 a carbone della centrale Tirreno Power, impianto non “dedicato” all’incenerimento, con ulteriore rischio per la salute per la produzione nei fumi di diossine e metalli pesanti in quantità senz’altro superiori a quelle di un moderno, pur rischioso, inceneritore di rifiuti. 

Ricordiamo che una raccolta differenziata spinta tipo “porta a porta” eviterebbe qualsiasi rischio di incenerimento e che attualmente i cittadini di Savona pagano una multa di 425mila euro/anno per una raccolta differenziata che è di poco sopra il 20% contro il minimo del 65% previsto dalla attuale normativa. CON LA CHIUSURA DEI 2 GRUPPI A CARBONE SI REALIZZEREBBE METANIZZAZIONE E DEPOTENZIAMENTO PER QUESTA “CENTRALE IN CITTA’ ” COME RICHIESTO DALLA COMMISSIONE SCIENTIFICA DI SPOTORNO – ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ GIA’ NEL MAGGIO 1988.

Dal 1990 fino al 2007 gli Enti locali savonesi con il Comune di Vado il 17/08/1990, il Comune di Quiliano il 30/08/1990, la Provincia di Savona (per ben 2 volte il 15/11/1995 e il 20/3/1998 ) e di recente anche il Comune di Savona della giunta Berruti (il 31 Luglio 2007), deliberarono all’unanimità per il depotenziamento e la metanizzazione completa di questa “centrale in città” come richiesto dalla Commissione scientifica – Istituto Superiore di Sanità già nel 1988 .  Ovviamente il depotenziamento significa l’immediata chiusura degli obsoleti gruppi 3 e 4 a carbone dei primi anni ’70 che provocano circa l’80% dell’inquinamento dell’intera centrale e che non sono adeguati alle migliori tecnologie disponibili lasciando il gruppo a gas di 760 Mw meno inquinante da solo in grado di produrre il doppio dell’energia consumata in provincia di Savona.

Come mai ancora oggi gli Enti locali non hanno rispettato quanto deliberato all’unanimità dai loro stessi Consigli? Come mai si accetta tranquillamente la chiusura della vecchia centrale Enel a carbone di Genova, senza alcuna protesta, mentre a Savona non vengono neppure chiusi i 2 obsoleti gruppi a carbone di Tirreno Power in pieno centro abitato altamente inquinanti con il rischio aggiuntivo di una possibile combustione di Css da rifiuti? 

 

Certo che se si fossero attuate tali delibere degli Enti locali che seguivano le conclusioni della Commissione scientifica di Spotorno – Istituto Superiore di Sanità già nel Maggio 1988, oggi non ci troveremmo in questa situazione.

RITENIAMO INFINE CHE CI SAREBBE CERTAMENTE MOLTA PIU’ OCCUPAZIONE CON UNA POLITICA INCENTRATA SU FONTI RINNOVABILI, EFFICIENZA ENERGETICA E RISPARMIO ENERGETICOPIUTTOSTO CHE SULL’ INQUINANTE PRODUZIONE ENERGETICA DA COMBUSTIBILI FOSSILI CONSIDERANDO ANCHE CHE IN ITALIA GIA’ IL 40% DELL’ ENERGIA E’ PRODOTTA DALLE FONTI DI ENERGIA RINNOVABILE. 

BASTA CON LE POLITICHE DELL’ INDUSTRIALISMO DI TERZ’ ORDINE CHE HANNO DEVASTATO IL NOSTRO TERRITORIO PROCURANDO MALATTIE E DANNI ALL’AMBIENTE.

 Savona, 27 Ottobre 2014 

Dott. Virginio Fadda (Biologo)  Dott. Agostino Torcello (Medico Pneumologo) 

M.O.D.A. Savona

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