Lorenzo Basso

AIUTO, PARLA BASSO!!!
Volete divertirvi, misurando tutto lo spessore della classe dirigente del partito democratico ligure? Leggetevi questa intervista del segretario regionale, il giovane virgulto Lorenzo Basso, e tenete a mente che gli fa da vice un altra promessa della politica, il savonese Giovanni Lunardonleggi.
Dunque, riassumendo il basso-pensiero, si evince che la crisi dell’accordo, a suo tempo sbandierato con Riva per ragioni elettorali non e’ colpa di Burlando, il quale si comprò, a suo tempo l’elezione, calandosi le braghe a fronte del padrone delle ferriere ma del destino cinico e baro, come se la partita della riconversione dell’area fosse avvenuta tra gentiluomini e non tra due pescicani, uno della politica l’altro dell’industria, entrambi ben determinati a fregarsi a vicenda. Così, dopo aver regalato la siderurgia pubblica proprio nel momento che cominciava a tirare (la Cina insegna) oggi ci troviamo a rimpiangere le scelte più dure e a veder spazzare via le residua occupazione. Ed il nostro neofita della politica (sancta simplicitas) arriva al punto di rimpiangere il ministro Scajola, col quale certo vi era concorrenza, ma anche la possibilità di fare tanti bei business, specie nell’edilizia, a cominciare dal porto di Imperia e dell’area cosiddetta “ciclabile”, affarucci che oggi sembrano del tutto inattuali.
Così il nostro giovane leone, speranza ed orizzonte del PD ligure di rito ex comunista, pare incarnare i sublimi versi di Michelangelo, che fregiano il gruppo statuario della “notte” e che sembrano scritti proprio per lui, che coniuga il sonno e la sensibilità della pietra e che quando parla non può che conciliare il torpore…
 “Caro m’è ‘l sonno, e più l’esser di sasso,/ mentre che ‘l danno e la vergogna dura;/ non veder, non sentir m’è gran ventura;/ però non mi destar, deh, parla basso.”
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