Il segretario provinciale del PD Giacomo Vigliercio si è dimesso!

Dopo che da parecchie settimane si rincorrevano le notizie, ieri durante la segreteria provinciale, Giacomo Vigliercio si è dimesso dalla carica di segretario provinciale del Partito Democratico.

Le motivazioni sono da ricercare in ragioni professionali e familiari. Da un lato assolutamente rispettabili e condivisibili rientrando nella sfera del personale, dall’altro, più squisitamente politico, appaiono come l’ennesimo atto “ponziopilatesco” dell’(ex) segretario provinciale del PD.

Il buon Vigliercio verrà ricordato (forse) certamente come una figura più simile ad un reverendo manzoniano piuttosto che ad un audace e coraggioso guerriero del Sol Levante.

Orbene, questa astuta ed arguta scelta politica, getta, semmai ce ne fosse stato bisogno ulteriore, nel caos più totale il PD savonese, a sei mesi dalle elezioni comunali di Savona e di altri importanti comuni della provincia.

Un partito, peraltro sulla falsariga di quello nazionale, dilaniato e lacerato da lotte intestine, che per incapacità e insipienza dei vari interpreti non ho saputo sollevarsi dalla cocente sconfitta elettorale alle comunali savonesi del 2016.


Questa astuta e arguta scelta politica apre anche “la corsa” alla successione dell’urologo ponentino.

La griglia di partenza è sicuramente affollata e non mancano di certo i pretendenti che si vorrebbero sedere sulla rovente poltrona lasciata sguarnita da Giacomo Vigliercio.

Aldilà di quelle che possono essere le regole interne che non c’è dato di sapere e di cui francamente facciamo volentieri a meno, per la figura di segretario provinciale sono in pole position due sindaci giunti al secondo mandato.

Massimo Niero, sindaco di Cisano, assettato del sangue dell’ingauno parlamentare reo di averlo “bruciato” alle regionali e Gianluca Nasuti sindaco di Albissola Marina con mire da Presidente della Provincia. In seconda fila, ma pronti a sferrare l’attacco, tre “vecchi leoni” (spelacchiati fin che si vuole ma sempre agguerriti) Carlo Ruggeri, Lino Alonzo e il sempreverde Renato Zunino.

in terza fila due giovani rampanti, che stanchi di aspettare il loro turno sono pronti a dare battaglia: Stefano Martini e il tesoriere provinciale Emanuele Parrinello.

In quarta fila ma pronto a far registrare il miglior tempo, il consigliere regionale Arboscello, che, non annoverando nella sua scuderia (Cristina Battaglia a parte) non solo nè un Hamilton nè un Senna, ma neppure un Bottas di turno, spinge per la soluzione commissariale. Scelta decisamente condivisibile e di spessore politico in una situazione “normale”, ma che a sei mesi dalle elezioni di Savona e di alcuni importanti centri della provincia, appare politicamente scellerata, non certo orientata a riconquistare il Comune di Savona. A meno che l’obiettivo sia proprio quello di …riperdere!

Sarebbe un uno-due degno del miglior Tyson

1) dimissioni del segretario provinciale

2) nomina del commissario

Gli elettori del centro sinistra in caso di sconfitta non dovrebbero scervellarsi più di tanto per individuare i colpevoli!

Di fronte a questo Gran Premio virtuale (ma non troppo) il buon Russo Marco, candidato Sindaco in pectore al Comune di Savona per il centro sinistra non può far altro che abbonarsi a sky attonito.

Sicuramente nella sua lucida mente risuonerà spesso la frase che si udiva nelle italiche caserme ai tempi della naja obbligatoria: “Russo stia preoccupato”.

Orbene questo è il Gran Premio “Segretario provinciale del PD”, attendiamo sviluppi per vedere chi staccherà il miglior tempo. Attendiamo anche come risponderà il centrodestra per controbattere con un ennesimo coup de theatre all’ultima genialata del centro sinistra Savonese.

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