Il fim della settimana: The visit

The visit, di Night Shyamalan, con Olivia de Jonge, Ed Oxenbould, Usa, anno 2015, genere horror, durata 94 minuti.

Stati Uniti. Due vivaci e intelligenti fratellini, femmina e maschio, sono i figli di una madre divorziata, la donna dopo la sentenza di affidamento dei bambini, non ha più rivisto il marito. Un giorno essa decide  far fare  ai suoi figli una gita di  una settimana presso la casa di campagna dei nonni che non hanno mai conosciuto.

I due fratellini colgono l’occasione della visita per soddisfare una loro passione che coltivano da tempo: le video riprese. Eseguite in forma reality, ossia in una modalità da diretta inquadrando gli aspetti più interessanti della vita quotidiana, che non mancano mai durante la giornata avendo l’uomo caratteristiche tali che anche da fermo può suscitare interesse: ad esempio comunicando ciò che prova osservando le cose.

I bambini sanno che anche questa volta non mancherà loro un materiale scenico degno di interesse. Dai nonni prevedono infatti di  riprendere momenti di festa, di gioia, di affetto, di gioco e soprattutto soffermarsi con la telecamera sui lavori di campagna tipici di una volta.

L’accoglienza nella casa dei nonni è calorosa, i due vecchietti appaiono  pazienti, divertenti, affettuosi, disposti anche ad accettare video interviste sul loro passato.

Ma inaspettatamente,  nella notte accadono cose molto strane, che destano inquietudine nei piccoli: la nonna gira svestita tra i vani della casa grattando il legno delle pareti, poi a un certo punto prende in mano grossi coltelli da cucina assumendo sguardi terrificanti ed emettendo grugniti bestiali. Un giorno la nonna, semivestita, tenta di aggredire per gioco i nipoti in modo esagerato spaventandoli a morte, ciò avviene durante una video ripresa dagli effetti claustrofobici, eseguita sotto le labirintiche e strette fondamenta della casa, il  gioco era a nascondino, eseguito con movimenti striscianti del corpo, appiattito sul terreno, e messo  nell’impossibilità di elevare la testa.

Le stranezze dei nonni a un certo punto non potranno che svelarsi per quello che sono, ossia forme di pazzia. I fratellini, non avendo ancora fatto esperienza con la follia presente nel mondo, ignorano cosa possano nascondere certi comportamenti dei nonni.  I due bambini appaiono nei loro confronti, sempre tolleranti e giustificativi, ritenendo in cuor loro che certi modi di fare, stravaganti, siano comunque da attribuire all’età avanzata.

Negli ultimi giorni di permanenza in quella casa, durante un colloquio con la madre, che avviene via skype,  accade però qualcosa che desterà in loro angoscia e paura  dando inizio allo scioglimento dei nodi enigmatici fin lì ben costruiti dal racconto filmico.

I fratellini  raccontano alla mamma, con spirito di avventura, le stranezze che stanno vivendo con i nonni, al che essa, che conosceva i due vecchi come persone normali, insospettita li invita a farle vedere le immagini in diretta  dei nonni. I nonni in quel momento erano in uno spiazzo situato fuori dalla casa, risultava agevole poterli riprendere con la telecamera da una finestra senza essere visti. La madre, scrutate con attenzione le immagini ricevute sul suo computer non riconosce i due vecchi come i veri nonni, al che  lancia un grido di allarme.

La donna ordina ai figli di scappare immediatamente da quella casa, e promette loro di raggiungerli al più presto con la polizia. Durante l’attesa la bambina semi angosciata ma fortemente indignata, reagisce al pericolo, ispeziona la casa e scopre in cantina due cadaveri di anziani, i probabili veri nonni?

Film thriller di ottima fattura, coinvolgente, tocca i tasti giusti per sconvolgere prima e ricomporre poi, nel finale, le emozioni dello spettatore legate a un super io inconscio messo a dura prova.

La molla principale del film, che rilascia stupore, è rappresentata dal contrasto tortuoso tra la salute mentale dei bambini e le psicosi senili dei nonni, quest’ultime mascherate con difficoltà, e che la fantasia della follia rende attoriali, cioè difficili da scoprire in breve tempo seppur, ad un attento sguardo, sospettate fin da subito.

 Biagio Giordano

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