IDV

Genova, quando la ‘ndrangheta vota IdV
Cinzia Damonte, assessore ad Arenzano, a tavola con Onofrio Garcea, sotto processo per traffico di droga
La candidata e l´imputato l´imbarazzante cena dell´Idv
“Quel signore non mi dice niente, non posso certo conoscere tutte le persone che partecipano alle mie manifestazioni”
MARCO PREVE da La Repubblica
Una serata elettorale fianco a fianco di un pregiudicato calabrese – indicato in alcuni rapporti della finanza come «soggetto ben inserito negli ambienti della criminalità organizzata operante a Genova» – non sarebbe un buon biglietto da visita per nessun candidato. Ancora più imbarazzante, quindi, se la candidata in questione milita nelle fila del partito della legalità per eccellenza, l´Italia dei Valori di Antonio Di Pietro.
Lei, Cinzia Damonte, ex Ds, attuale assessore all´urbanistica del Comune di Arenzano, spiega che il nome di quel signore non le dice niente e neppure è in grado di conoscere tutte le persone che partecipano agli appuntamenti della sua campagna.
Il fatto, però, è che Onofrio Garcea, 60 anni, originario di Vibo Valentia, della cena organizzata nel ristorante pizzeria di Voltri “Da Gerri”, è stato uno degli artefici. E come dimostrano le fotografie (le hanno scattate e pubblicate sul loro sito gli attivisti della Casa della Legalità), distribuendo santini e volantini, è stato al fianco della candidata per buona parte della serata, allestita per presentare la Damonte alla comunità calabrese di Genova.
«Non conosco il nome di questo signore – dice Damonte – so solo che in questo periodo ad Arenzano fanno girare voci calunniose su di me tipo che sarei indagata. Fantasie vergognose. E´ vero che sono stata oggetto di un provvedimento disciplinare dall´Agenzia delle Entrate dove lavoro, ma è questione legata ad un più ampio contenzioso. Per Garcea chieda al mio mandatario».
Il mandatario è Enrico Zerbo: «Il nome di quel signore non mi dice nulla. No, non sono in grado né di confermare né di smentire che fosse presente. Sarà stato uno dei tanti». Secondo alcuni presenti Garcea sarebbe stato uno degli organizzatori dell´incontro: «Non ne ho la minima idea» è la risposta di Zerbo, che non vuole o può indicare il nome delle persone con i quali è stata ideata la cena elettorale.
Onofrio Garcea è un imprenditore con interessi nel settore edile. Attualmente è imputato in un processo rinviato ormai da anni per un presunto traffico di droga con la Turchia. Qualche anno fa venne assolto con formula piena dall´inchiesta sui video poker gestiti dalle cosche calabresi. Risalgono invece a molto tempo prima le condanne in giudicato per droga. Di lui parlano le relazioni dei finanzieri che indagavano nell´inchiesta Mensopoli. I militari lo definivano “ben inserito negli ambienti criminali genovesi”, ma si tratta di parole che non denunciano un ruolo attivo, bensì sottolineano le sue “particolari” frequentazioni. Di certo le intercettazioni della finanza ordinate dal pm Francesco Pinto nel 2007 permettono di scoprire come Garcea sia sempre stato interessato alla politica. All´epoca, però, il cavallo su cui puntava assieme ad altri amici era quel Clemente Mastella, ministro di Giustizia e leader dell´Udeur che più distante da Dipietro non si può.
Agli atti dell´inchiesta Mensopoli viene anche rievocato un tentativo di ottenere un incontro, in vista delle elezioni amministrative, con l´allora ministro della giustizia Clemente Mastella in occasione di una sua visita genovese. Obiettivo malamente fallito. All´appuntamento assieme a Gino Mamone, imprenditore indagato per turbativa d´asta, e Salvatore Cosma, ex assessore e consigliere protagonista di varie migrazioni politiche (oggi nel direttivo genovese dell´Idv), c´erano anche Vincenzo Stefanelli («precedenti penali di grosso spessore» scrivono i finanzieri) e Onofrio Garcea. Nel mirino del gruppo di Mamone, secondo gli investigatori della finanza c´erano «l´ottenimento di appalti pubblici e concessioni varie per le famiglie calabresi in cambio del loro voto politico».
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