I nominati

Ricordate la tanto vituperata prima repubblica, i partiti che ne facevano parte avevano una consuetudine, dopo il voto si riunivano per fare un analisi politica del risultato e qualora non fosse stato soddisfacente trovare i motivi della sconfitta, ed esaminare e discutere le inevitabili dimissioni di chi aveva gestito la campagna elettorale o chi guidava il partito perché una volta si usava così prendersi le proprie responsabilità.
Oggi questo modo serio e coerente di comportarsi non esiste più la parola dimissioni non fa parte del vocabolario della politica anzi la corsa è a chi si autoassolve per primo, oppure come sta accadendo non si fanno riunioni così si evita di affrontare la questione magari organizzando gli yes men per fargli dire che è colpa del non voto, degli elettori che non hanno capito e via discorrendo.
Oggi i partiti non hanno più una classe dirigente votata dalla base bensì nominati da chi comanda, per cui costoro vanno protetti altrimenti, chi comanda dovrebbe dare spiegazioni a sua volta della scelta dei suoi collaboratori.
E visto che parliamo di nominati non possiamo ricordare che oggi la legge elettorale non prevede le preferenze per cui chi entra in parlamento viene deciso nelle segreterie dei partiti e non come dovrebbe essere dai cittadini, già si litiga per la legge elettorale proporzionale maggioritario ma le preferenze no quelle non si discutono, e il dramma è che i nominati gestiscono i partiti mettendo a loro volta nominati a gestire le sezioni.
Per cui non stupitevi se la gente non va a votare avete costruito partiti di plastica dove non si discute ma si attende ordini, e questa è la cosa peggiore in quanto si parla di democrazia, libertà federalismo principi non applicati nei partiti,anzi l’apoteosi di tale situazione è che le provincie esistono ancora ma chi fa parte della giunta chi fa il Presidente non viene eletto dai cittadini bensì da consiglieri Sindaci e assessori dei comuni, principio bruttissimo che nessuno ha mai contestato.
La libertà quella vera come diceva Gaber è partecipazione, e io negli attuali partiti di libertà ne vedo poca, e partecipazione ancora meno.

Segreteria provinciale Grande Liguria il portavoce Roberto Paolino

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