I lavoratori danneggiati dagli accordi capestro del sindacato nella gestione degli scioperi

Un articolo della Stampa riporta le proteste dei lavoratori delle funivie, ma la loro situazione è simile a molti altri lavoratori.

Il sindacato fa accordi con l’azienda sulla gestione degli scioperi per rendere inutile, o quasi, l’astensione dal lavoro.

Ecco le proteste dei lavoratori delle Funivie: Molti lavoratori paiono sfiduciati: «Non servirà scioperare.  Ci serve un cambio di strategia, non dei bluff… E’ ora di dire le cose come stanno: da due mesi siamo in stato di agitazione, col blocco straordinari, rispetto della scadenza dei riposi e la sospensione della mobilità interna tra reparti e stazioni, che comportano una perdita economica per noi, mentre la società si è attrezzata sfruttando al massimo gli interinali. Insomma ci rimettiamo noi e la nostra azione lascia il tempo che trova». Si minaccia poi lo sciopero a settembre, ma per essere davvero incisivo bisognerebbe calibrarlo sul secondo giorno in cui la nave è in banchina a scaricare, perché è proprio il blocco della nave in banchina che costa di più all’azienda; peccato, però, che, appartenendo come Funivie agli autoferrotranvieri, dobbiamo avvertire almeno 10 giorni prima dello sciopero e quindi la società ha tutto il tempo per riorganizzarsi. Così come la minaccia, legata allo sciopero, di invadere Savona con 200 camion: un conto è sottolineare come l’impianto funiviario eviti appunto che centinaia di camion invadano la viabilità, un conto è dire che, in caso di sciopero, si utilizzerebbero 200 camion al posto dei vagonetti: non si saprebbe probabilmente nemmeno dove trovarli e all’azienda non converrebbe certo». Insomma, le armi effettivamente in mano ai lavoratori sarebbero poche e per questo si chiede«davvero un cambio di strategia».

M.CA da LA Stampa

Condividi

Lascia un commento