I giornalisti e la Giunta di Vado Ligure

CHI VA AL MULINO , S’INFARINA!!!
Siete un giornalista di quelli che non guardano in faccia nessuno? Avete il vizio “investigativo” di scrutare dove gli altri voltano lo sguardo? Insomma, appartenete a quell’infima minoranza che non disdegna il rischio personale,la battaglia solitaria,il pericolo di essere sanzionato per aver invaso delle riserve di caccia? Se corrispondete a questo profilo, allora somigliate a questo giornalista, che dopo aver subito una serie di minacce, per alcuni argomenti scomodi, e’ all’onore della cronaca per aver rivelato la presenza di società off-shore nella partecipazione azionaria di Geotea, ditta illustre nel campo delle discariche rifiuti.

Quel che ci sorprende, nel dispiegarsi delle rivelazioni e’ il fatto che il cronista ometta di scrivere che solo la giunta di Vado Ligure ha preteso trasparenza dal socio privato, mentre gli altri enti pubblici coinvolti nell’accordo pro-Imperia (Regione, provincia di Savona ed Imperia) tacciono e nessun pennivendolo di provincia o di città si cura di interrogare qualche amministratore, anche secondario, cosicché la figura dei fessi rischiano di farla solo i vadesi.

Stranezza seconda: l’attuale giunta vadese risulta in carica da poco più di un anno, mentre la modifica della compagine azionaria risale addirittura al 2004,ai tempi d’oro della gestione Giacobbe! Anche su questo, silenzio di tomba!

Allora, addizionate queste mancate domande da parte del’inossidabile cronista con la struttura del pezzo, il quale dopo aver rivelato un commercialista di alto livello ne fa procedere un lungo elenco di fatti e personaggi nazionali che sembrano entrare nello specifico della vicenda,come i classici “cavoli a merenda”, ed il risultato diventa quello del famoso detto latino “post hoc ergo propter hoc”, in parole povere “dopo ciò,quindi a causa di ciò”, vale a dire la regola aurea del cosiddetto “sofisma della falsa causa” ovvero quello di insinuare una relazione causale con amministratori che hanno avuto la sfiga di arrivare dopo….

Ecco, attraverso questi meandri, un bel pezzo di giornalismo investigativo si trasforma in una serie di avvertimenti mafiosi, forse inconsapevoli, ma tutti dettati dal motto “chi va al mulino, s’infarina” ed il cognome dell’autore del pezzo sembra adeguato alla bisogna!!!…Leggi

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