I fattori comuni nelle vertenze di Piaggio e Bombardier

Lunedi 8 aprile 2019, si è tenuta una manifestazione per le vie di Genova dei lavoratori, dei siti produttivi di Genova Sestri Ponente e Villanova d’Albenga, della Piaggio Aerospace per esternare il disagio sociale, dovuto al perdurare della loro annosa vertenza. Un primo scivolone si era avuto a fine novembre 2018 con l’avvio della procedura di amministrazione straordinaria a seguire, il 3 aprile, la vertenza sembra essere precipitata nel baratro a con l’annuncio dell’avvio della procedura di cassa integrazione.
L’indecisione perdurante da anni ed i recenti contrasti interni del governo a maggioranza Lega di Salvini e Movimento 5 Stelle, sulla gestione di una commessa di droni, in collaborazione con gli Emirati Arabi Uniti, azionisti di riferimento di Piaggio, tramite il fondo sovrano Mubadala, ha indotto la proprietà emiratina ad avviare la procedura di amministrazione straordinaria.
Simile destino sembra interessare anche lo stabilimento di Bombardier Transportation Italy di Vado Ligure, storico stabilimento in attività dai primi anni del Novecento, che dopo l’avvio della procedura di mobilità incentivata per 104 dipendenti, nel 2016, a causa della perdita di una importante commessa per dei treni regionali, vinta da Hitachi Rail Italy (ex Ansaldo Breda), da allora non è più riuscita a risollevarsi completamente. Le attuali commesse in lavorazione per i locomotori della serie Traxx DC3, per Mercitalia Rail ed alcuni operatori privati minori, daranno lavoro ancora per pochi mesi. Terminate le attività di ingegneria per queste commesse, già lunedì 8 aprile, è stata annunciato l’avvio della procedura di cessione del ramo d’azienda dell’ingegneria del sito di Vado Ligure. Entro pochi mesi, se non arriveranno altre commesse è prevedibile che seguiranno il destino della cessione o la chiusura anche altri reparti del sito.
Anche nel caso di Bombardier, visto che i principali clienti della filiale italiana sono Trenitalia o Mercitalia Rail, le due controllate per il trasporto passeggeri e merci del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, la politica gioca un ruolo non trascurabile nella gestione delle commesse. L’attuale e cronica instabilità di governo non è certo di aiuto per la vertenza di Bombardier.
Piaggio e Bombardier con l’indotto valgono duemila posti di lavoro.
Se il fattore dell’indecisione politica è comune alle due vertenze di Piaggio e Bombardier, e ne sta ostacolando la soluzione, altro fattore non trascurabile in tutte le vertenze savonesi degli ultimi anni, al pari di quella politica, è l’indecisione e la mancanza di strategie dei sindacati savonesi e delle rappresentanze dei lavoratori all’interno delle aziende, che dai sindacati territoriali dovrebbero essere coordinate.
Fare passare settimane o mesi tra una mobilitazione ed un’altra quando non si ottengono le risposte volute da istituzioni o politica non è certo di aiuto per arrivare a qualche accordo o soluzione, ogni volta si rischia di dover ricominciare da capo. La perseveranza non è certo una virtù dei sindacati savonesi, ciò può essere spiegato anche dal fatto che ormai i sindacati sono corpi burocratici formati, in gran parte, da funzionari stipendiati che difficilmente hanno il problema di perdere il lavoro.
Altra virtù mancante è l’indipendenza dalla politica e dalle categorie padronali.
Sembrano mancare anche strategie adatte a fronteggiare le vertenze che riguardano i grandi gruppi multinazionali o comunque aziende controllate da gruppi finanziari globali, come era il caso di Piaggio. Si attuano strategie tipiche degli anni 80, quando il consenso nei partiti o nella politica era vicino o anche superiore al 90%. Consenso molto distante da quello registrabile oggi.
Ci si rivolge alla politica, magari sbagliando gli interlocutori. Difficilmente dei politici locali o al massimo regionali potranno dare risposte per vertenze dipendenti dalla politica o istituzioni nazionali. A tale riguardo comparsate o passerelle sui Tg regionali servono presumibilmente a poco, se non a distribuire qualche dose di tranquillanti ai lavoratori. Quanto meno ci vorrebbe una visibilità nazionale.

Toti

Se dall’incontro previsto con il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti (Forza Italia), per discutere sulle vertenze di Piaggio e Bombardier, non dovesse scaturire immediatamente un appuntamento con le istituzioni romane interessate alle vertenze, con una data certa e ravvicinata, l’unico modo che i lavoratori hanno per fare sentire la proprio disagio sociale sono storicamente gli scioperi con manifestazioni, possibilmente non a senso unico alternato ed organizzati dopo settimane o mesi.

Condividi

Lascia un commento