“FUORI I MERCANTI DAL TEMPIO”

“(Giovanni 2,13 – 25) Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!”.

Questa immagine di Gesù descritta nel Vangelo, mi ha sempre affascinato ed ispirato sin da quando ero bambino.

Ho gradualmente acquisito convincimento che, nella vita, bisogna rispettare la sacralità simbolica di certi luoghi, che siano di fede, piuttosto che della vita civile: tribunali, luoghi di cura, di istruzione, di cultura, istituzionali, o politici.

Esiste un tempo per parlare e praticare commercio ed esistono momenti e luoghi in cui ciò non è moralmente ed eticamente consentito.

Fuori da metafora, gli avvenimenti di questi giorni mi hanno turbato, stupito, deluso, incupito e demoralizzato.

Parlo da amministratore pubblico, ma, soprattutto, da esponente di un partito politico.

Come amministratore pubblico, insieme al Sindaco ed alla giunta, farò i passi necessari e dovuti, per continuare ad espletare correttamente, ed al meglio, tutti gli adempimenti necessari per tutelare gli interessi della comunità, di un’azienda pubblica e dei suoi lavoratori.

Come componente della Lega chiedo pubblicamente e ufficialmente, per quanto possa valere ed essere presa in considerazione la mia opinione, che venga fatta immediatamente chiarezza e vengano assunte le ineludibili decisioni.

Ma, soprattutto, chiedo che venga fatta chiarezza sugli eventuali “padri politici” dell’intera vicenda, per evitare che le responsabilità di quanto si sta disvelando, vengano indiscriminatamente e genericamente fatte ricadere sull’intero partito.

Ora più che mai lo dichiaro pubblicamente: “FUORI I MERCANTI DAL TEMPIO!”

Massimo Arecco

 

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