da la Repubblica

Sentiti in procura Sara Armella e Tomaso Cabella che denunciarono i contratti “derivati” stipulati dai loro predecessori
Buco alla Spim, partita l´inchiesta penale
Al centro della vicenda gli strumenti finanziari a cui hanno fatto ricorso molte amministrazioni italiane

E´ partita l´inchiesta penale sul presunto danno di alcuni milioni di euro, che sarebbe stato provocato dalla stipula di un contratto derivato dai precedenti amministratori di Spim, la controllata del Comune che gestisce e valorizza il patrimonio immobiliare di Tursi.
Ieri mattina, il pm Silvio Franz ha ascoltato come testi l´attuale presidente di Spim, Sara Armella, e l´amministratore delegato Tommaso Cabella, accompagnati dall´avvocato Ernesto Lavatelli. E´ proprio dai loro esposti alla Corte dei Conti e alla procura, che un anno fa era scoppiato il caso. Tutto era iniziato quando i nuovi vertici scelti dal sindaco Marta Vincenzi avevano controllato i conti della società rilevando quelle che a loro parere erano state scelte sbagliate che avrebbero provocato danni alle casse comunali. Al centro del caso i contestati derivati, strumenti finanziari cui hanno fatto largo ricorso molte amministrazioni italiane, In questo caso, secondo Armella e Cabella il contratto sarebbe stato esageratamente oneroso per la parte pubblica, a cominciare dalla mancata corresponsione di circa 8 milioni di euro per il cosiddetto “upfront”, ossia la somma che la banca riconosce alla controparte al momento della stipula di questi contratti. L´ex presidente Giorgio Alfieri, nominato dal sindaco Giuseppe Pericu, ha difeso il contratto stipulato con Bnp Paribas nel 2007 (scade nel 2016) spiegando che era stato rinnovato da chi lo aveva seguito. Il fascicolo penale è stato gestito fino al suo pensionamento dal procuratore capo Francesco Lalla che aveva richiesto anche una consulenza alla Banca d´Italia che si è conclusa in questi giorni. E´ probabile che a breve il pm Franz ascolti gli ex amministratori Spim.

Condividi

Lascia un commento