Celle Ligure: residenze ad hoc

Chicca’ intrattenibile al commiato con l’attuale Amministrazione e, per il caso specifico, leggi Sindaco e Comandante Polizia Urbana dell’epoca, ora in pensione.

Il fatto. Domanda di residenza in unità abitativa di proprietà: non nuova ma trasferimento dall’abitazione del coniuge in Celle.

Il richiedente.Cellasco a totale qualifica, vissuto e tutt’ora sempre in Celle, con istituzione di locali primarie (in senso temporale e non solo) attività professionali, la principale in corrente esercizio, svolta nei consueti orari di lavoro: 8.30 – 12.30 15.00 – 19.00

I controllori. I Vigili Urbani incaricati del rilievo dell’effettiva presenza del richiedente nell’immobile di fissazione della residenza.

I controlli. Accessi (mandati) a metà mattinata, il primo, e il secondo a metà pomeriggio.

Il provvedimento. Diniego residenza.

L’opposizione. Ricorso contro il diniego con motivazione di specifica delle assenze per ragione di lavoro professionale a disposizione della clientela.

 I ri-controlli. Effettuati (mandati) a metà pomeriggio, alle 16 anziché alle 17 precedenti o v.v.; e a metà mattina, alle 11 ca. anziché alle 10 precedenti ov.v

Il provvedimento/2. Diniego definitivo.

L’opposizione/2.  Ricorso al Prefetto motivato e documentato sugli orari degli accessi rispetto all’attività svolta dal richiedente, quale lavoratore come ogni altro, e immediato rilascio residenza. Qui tralasciando spunti sul provvedimento e commenti dei funzionari addetti.

Per chi non avesse intuito-riconosciuto il ‘richiedente la residenza in un immobile proprio’, è lo scrivente Pierino Ratto, commercialista iscritto N. 10 A all’Ordine di Savona dal 5.1.1965, esercitante la professione in Celle da tale data, più altre cessate o trasferite ai figli.

Per sorpassare il limite dell’Equo Canone e farsi belli e rimetterci in gettito tributario: la comunità.”

Come venivano concesse le residenze ai proprietari di seconde case – milanesi, torinesi, alessandrini,…a moglie o a marito, a seconda dell’intestazione della proprietà primaria – per beneficiare delle riduzioni dei tributi locali (questo sino alla introduzione del concetto di ‘dimora’, sostitutivo di quello di residenza: poi percorso inverso e discesa del numero degli abitanti)?

Così. Fatta la richiesta all’anagrafe, il richiedente residenza veniva informato che sarebbero stati disposti sopralluoghi per verificare l’effettiva presenza nell’immobile. Sentire i Vigili Urbani, quali preposti a tale adempimento. Lo stesso si portava al Comando di Polizia e quivi informava il milite di turno che egli stava tutta la settimana a Milano (o altrove) e che sarebbe stato a Celle il venerdì sera o il sabato mattina. Indi veniva stabilito, meglio, il sabato prossimo alle 11, o di lì a due sabati, sempre alle 11. Giorno e orario passati allo specifico Vigile, e dalla detta data, sopralluogo avvenuto, il richiedente era dichiarato cittadino cellese. Si danno però casi in cui il Vigile non si sia presentato il giorno fissato, né i successivi, ed all’anagrafe il richiedente sia stato dichiarato residente da quello stesso giorno.

Ma vi è un caso, di diretta partecipazione dello scrivente, emblematico a dirla tutta e meglio. Anni del terrorismo (e Celle non era fuori da passaggi di qualche personaggio…).”

Telefonata di amico capitano di grossa petroliera in mezzo all’Atlantico, preoccupatissimo per qualche pericolosa intrusione nell’alloggio di seconda casa, perché la moglie, andata all’anagrafe a richiedere un certificato, aveva per caso riscontrato come in essa figurasse residente una persona, quando tutta la famiglia era residente a Genova. Indagata subito la situazione con l’ubicazione del caseggiato, l’amico venne tranquillizzato avendo intuito il possibile, come in effetti avvenuto, scambio viario. E, per conseguenza, di caseggiato, stante che la zona era stata oggetto di recente sistemazione di accessi e percorrenze per modifica e definizione dell’intero contesto. Fatto esposto e dimostrato all’ufficio competente ed attuate immediate correzioni. Tutto a posto. Ma…

Quale la morale? Che la residenza era stata data, sbagliando caseggiato, senza neppure entrare nell’alloggio!

Al civettuol Cellasco invece…”

A CIVETTA

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