CELLE LIGURE. LUMINARIE, CICLAMINI E NEVE

Chiudiamo l’anno con una bella nevicata, trovata al risveglio dopo la terna festiva di Natale. Neve come da anni non vedevamo, scesa senza vento, greve e delicata nel suo candore, a far inchinare le fronde degli alberi e a confonderli nel manto tutt’intorno. Che sia di buon auspicio a coprire i tanti fatti dell’anno bisesto, portatore del virus, che per questo ce ne sarebbe già abbastanza! E per Celle a portarsi via i tanto mugugnati semafori sulla Via Aurelia per la tombinatura del Rio Santa Brigida* – che poi sono un minuto o poco più, e mica che ci passi dieci volte al giorno…– e a far germogliare semi di speranza, proprio nei giorni dell’avvio del vaccino al contenimento e, augurabile arresto, della pandemia. Ma, come spesso avviene, qui da noi, basta un giro d’aria di mare e magari domani il sole ci rifa ‘illuminare d’immenso’. E così è stato!

Chiudiamo anche questo N.39, che i tempi sopravvenuti ci hanno costretto a stiracchiarlo per più mesi con un pot-pourri di fatti d’estate con altri d’inverno, sino alla nevicata (avremmo voluto chiudere l’anno ‘venti’ con il numero ‘quaranta’, ma non ce l’abbiamo fatta). I Lettori capiranno e ci perdoneranno, partecipandoli di qualche spunto, non astrale (chissà…?) ma di lucida visibilità, che vediamo di cogliere insieme a pochi passi dall’Anno Nuovo, per entrarvi all’insegna dell’ottimismo. Malgrado il ‘tutti a casa’ con negozi ed esercizi ad orari alquanto chiusi, abbiamo calcato tratti di red carpet disteso lungo le vie solo del centro storico, come fossimo ad un festival! Che proprio lo era, dello scintillio delle luminarie, anche sugli alberi lungo la passeggiata, e con la giga-pallina da albero di Natale dorata e luminosa in piazza Sisto IV, ‘guardata’ da un globo sospeso, a mo’ di luna. Malgrado l’austerity dei tempi, tutto d’apparente contrasto ma non contraddizione, da interpretare con senso propiziatorio, a cura e onere dell’Amministrazione Comunale, che ringraziamo.

Non sarà tutta ‘aria nuova, ma per qualche particolare sì: uno, il contributo non richiesto alle categorie commerciali di tante luci e addobbi. E, secondo, che quest’anno, che c’è l’ha pure segnalato un Lettore, a Celle sono rinati i ciclamini, qui e là nelle varie aiuolature… Chi bene comincia… Imperdonabile però, non si può tacere, l’assenza in quelle ai due ingressi dei Piani, e non una stuoia rossa all’interno. Presentazione desolante specie per chi arriva da levante. E se non ciclamini, perché non viole del pensiero, come quelle sempre ben curate all’inizio di via Cassisi? Comunque buon 2021!

* Il nostro ‘Riàn da cascin-na’.

Pierino Ratto da A’ Civetta

 

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