Celle Ligure. Luigi Bertoldi, denunciando la nascita di 2 liste sedicenti contrapposte, ma che continueranno ad amministrare insieme, presenta un esposto in Procura sulle ex Colonie

Ho presentato alla Procura della Repubblica un esposto riguardante l’edificazione nel sito della ex Colonia Bergamasca, in Celle Ligure, per le possibili conseguenze che ne potranno derivare, in ordine, soprattutto, alle prossime consultazioni amministrative.

L’oggetto dell’esposto è rappresentato dall’assenso rilasciato dall’Amministrazione Comunale a demolire e ricostruire alcuni edifici esistenti, facenti parte di un complessivo progetto di riconversione ad edilizia residenziale ed alberghiera.

Il sito è inquadrato nel Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico (PTCP) con l’assetto insediativo di Zona ID.CE, di conservazione. La normativa di riferimento prescrive che“Non è … consentito costruire nuovi edifici, né alterare quelli esistenti se non per adeguarli ai caratteri propri della zona.

La zona è anche soggetta a vincolo paesaggistico posto dall’art.142 del DLgs n. 42/2004 (Codice dei Beni Culturali) “Aree tutelate per legge”.

In occasione di un procedimento di verifica di congruenza del Piano Urbanistico Comunale (PUC) con il  suddetto PTCP, la Regione Liguria ha rilevato che la normativa di Piano Urbanistico relativa all’area Colonie non risultava corretta e con DGR n. 755 del 20/9/2017 ha deliberato essere “compatibili con il vigente regime paesistico ID-CE solamente interventi non eccedenti la ristrutturazione edilizia, senza demolizione e ricostruzione e senza ampliamenti delle attuali consistenze volumetriche…”.

Avverso tale prescrizione la Società proponente l’intervento edificatorio ha presentato ricorso al TAR. In seguito a ciò la Regione ha effettuato un approfondimento, concludendo che, per quanto stabilito dal  DPR 380/2001, nell’area in questione è consentita la demolizione con ricostruzione alla precisa condizioneche ciò avvenga “con la stessa volumetria esistente e, nel caso di immobili sottoposti ai vincoli del D.lgs 42/2004 e s.m., nel rispetto della sagoma dell’edificio preesistente” e che “la ricostruzione, con lo stesso volume e sagoma, deve avvenire sullo stesso sedime dell’edificio preesistente”. Tale prescrizione è stata inserita nel Piano Urbanistico Comunale.

Nell’Ambito delle ex Colonie, quindi, non è consentita la nuova costruzione ed in particolare la demolizione e ricostruzione con aumento di volume e/o diversa sagoma e/o diverso sedime. La ricostruzione deve essere tale e quale l’esistente.

L’autorizzazione a demolire e ricostruire è stata rilasciata con l’aumento di volume del 35 %, senza rispetto sia della sagoma che del sedime.

Tenendo conto che la Colonia Milanese rientra nello stesso ambito ID.CE, vanno estese anche ad essa le prescrizioni sopra espresse che fanno divieto di aumento di volumi. Il relativo progetto approvato prevede invece un aumento di volumi di 21.978 mc, pari al 49 % dei volumi esistenti.

Tutto ciò era già chiaro prima della precisazione Regionale ed esistono documenti i quali comprovano che l’Amministrazione ne fosse cosciente; ma dopo il pronunciamento della Regione, il 20/9/2017, come hanno fatto gli amministratori, in Giunta ed in Consiglio, ad approvare la Convenzione ed il progetto?

 

Questi Amministratori si ripresentano alle prossime elezioni, in due liste sedicenti contrapposte, ma continuando ad amministrare insieme e badando bene a non rendere pubbliche le ragioni della contrapposizione (hanno sempre approvato tutto all’unanimità e continuano a farlo – dove stanno le differenze?).

Per questa ragione ripeto: Adesso Basta!  Invito, pertanto, le opposizioni a portare in Consiglio Comunale la discussione dell’argomento ed i cittadini tutti a considerare con serietà il dovere civico che loro compete.

Dovere che, per quanto riguarda me, ho presente da molto tempo e che non può concretizzarsi altrimenti che con l’assunzione personale della responsabilità di sottoporre al pubblico giudizio una lista di candidati al governo del nostro paese. Non sarà la terza lista, ma la PRIMA; le altre due sono i rimasugli di quarant’anni di potere.

C’è da aspettarsi la consueta contromossa di chi il potere già lo detiene: una ulteriore lista, magari targata centrodestra. Ma questa volta voglio proprio vederli in faccia quei miei concittadini che, eventualmente, avranno il coraggio di prestarsi, per dire loro quello che si meritano.

Luigi Bertoldi

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