Caso Pescetto – ABOLIRE LA VERITÀ – Proposta di esame di coscienza ai Cellaschi (e anche ai Cellesi)

Cari fratelli, Vi scrivo queste righe come cittadino ma soprattutto come cattolico (con tutti i miei limiti) per fare insieme a Voi una riflessione, forse meglio chiamarla una meditazione.

Mi sono “mosso” contro l’operazione Pescetto nel giugno del 2018 (contraria tutta la mia famiglia che intravedeva una lunga serie di possibili difficoltà, ingiurie, minacce, intimidazioni) quando ho visto, come Voi avete visto, che l’altezza ed il volume del “nuovo” Pescetto erano visibilmente superiori alla situazione preesistente, dove ciò è severamente vietato dalle leggi vigenti.

Il mondo attuale, dove tutti i valori si svalutano, ha stabilito che non esiste più la verità, che questa viene mistificata come si vuole e quanto si vuole.

Se non esiste più la verità tutto diventa possibile.

Quel Dio che è venuto in terra, si è fatto uno di noi ma è rimasto pur sempre Dio, ci ha detto:

Io sono LA VIA, LA VERITÀ E LA VITA”.

La Verità è una, non sono tante. Se si va fuori del Suo insegnamento si va verso la perdizione (non solo la perdizione terrena ma anche la perdizione eterna).

Ora fra PROCURA, TAR, PROVINCIA, COMUNE, REGIONE, Articoli di giornali, Articoli su Uomini Liberi, La Civetta, fascicoli vari, le verità sono diventate tante.

Non sono neppure troppo interessato alle varie proposte di assemblea pubblica – pur condividendone lo scopo- ma sono interessato a come la pensi “TU” caro Cellasco, ed a TE, che conosci bene Celle, chiedo:

l’altezza del Pescetto è aumentata oppure no?

Il volume del Pescetto è aumentato oppure no?

Questa non è una indagine demoscopica, non è una intervista, ma la Tua risposta, che non Ti chiedo di pubblicare e che non voglio conoscere, è importante.

La TUA risposta è importante soprattutto per TE stesso.

La Tua risposta non cambierà la storia, non cambierà neppure la storia di Celle, ma noi dobbiamo combattere fino in fondo perché la verità venga fuori.

Sono nato a Celle, vivo a Celle, voglio bene a Celle, non ho ambizioni di fare politica, non mi candiderò in nessuna lista, non voglio fare il consigliere comunale, non voglio fare il Sindaco (non avrei né il tempo, n’è le capacità) ma desidero che la Verità prevalga.

Non è stata la Procura a decidere la verità, non sarà neppure il TAR a decidere la verità, ma sarai TU che conosci la Verità, con la TUA risposta, a decidere le sorti di Celle.

Se la Verità non venisse fuori dalle istituzioni vorrebbe dire che siamo su una brutta china; nonostante tutto, ho in me la Speranza Cristiana che la Verità prevalga sempre.

Grazie Cellasco, e grazie anche a te Cellese, che mi hai ascoltato.

Celle Ligure, 8/9/2020

Bricchetto Arturo

PS:

Cellese” è chi abita a Celle, ha ivi la residenza, ci vive stabilmente e/o prevalentemente.

Cellasco” è chi è nato a Celle, vive a Celle, è a Celle da molte generazioni.

Sono Cellasco prima del 1545 (Concilio di Trento) infatti ho avuto l’onore di avere (in regalo e che regalo) l’albero genealogico della mia famiglia dall’amico fraterno Enzo TESTA (1921-2018) autore di “Çelle e Çellaschi in ta stöia e in te memöie” che con tanta pazienza e volontà ha ricostruito l’origine della mia famiglia materna.

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