Buona Pasqua al nostro caro sindaco, sempre presente… dove non serve. Attivissimo nei post social, latitante nei problemi veri. La sua è una partecipazione moderna: finta ma fotogenica.
Buona Pasqua agli assessori, instancabili difensori dello status quo, sempre impegnati a incassare lo stipendio, che almeno quello… non lo pedonalizzano. Ma del resto governare è faticoso, soprattutto se non lo si fa davvero.
Buona Pasqua ai progetti visionari (eufemismo per “falliti”): la raccolta rifiuti che raccoglie lamentele, la pedonalizzazione che penalizza tutti, il traffico che ormai è l’unico movimento reale in città.
Buona Pasqua agli amanti degli arredi urbani “creativi” e dei cantieri infiniti, che da anni fanno sembrare Savona una grande escape room, senza via d’uscita.
E infine, Buona Pasqua ai savonesi. Che aspettano pazienti, che sperano ancora, che si arrangiano tra una buca e un’ordinanza. Che sognano una città normale e ricevono, ogni anno, la solita sorpresa: un uovo… vuoto.
Auguri, davvero. Di cuore. E magari, quest’anno, la resurrezione cominci da Savona.