Bombardier – Alstom – Quale futuro per lo stabilimento di Vado Ligure?

Vado Ligure – Si avvicina la data del 29 gennaio in cui dovrebbe essere formalizzata la cessione di Bombardier Transportation alla francese Alstom.

Questo passaggio di proprietà, come abbiamo sottolineato in diversi precedenti articoli, interesserà anche lo storico stabilimento di produzione di materiale rotabile Bombardier Transportation Italy di Vado Ligure, comune inserito nell’area di crisi industriale complessa del savonese.

Occorre ribadire che dopo un periodo di difficoltà iniziato nel 2016, l’unità produttiva di Vado Ligure nel corso del 2019 ha acquisito, da Trenitalia, una remunerativa commessa pubblica di 14 treni ad alta velocità del tipo Frecciarossa 1000 realizzati in collaborazione con Hitachi Rail Italy, a cui ne è seguita un’ulteriore da 23 treni per il mercato spagnolo.

Nello stabilimento di Vado Ligure sono inoltre realizzati i locomotori per trasporto merci della famiglia Traxx DC3 per alcune aziende di trasporto che operano sul territorio italiano, commesse di minor impatto economico ed occupazionale, visti i numeri più contenuti dei rotabili richiesti rispetto ai treni Frecciarossa 1000, come anche rilevabile su “La Stampa” del 21 gennaio.

Il passaggio da Bombardier ad Alstom è inoltre fonte di incognite e preoccupazioni per i lavoratori dello stabilimento vadese di Bombardier, dato che l’antitrust dell’unione europea per dare il via libera al processo di acquisizione di Bombardier da parte dell’Alstom, ha imposto la cessione delle quote del Frecciarossa 1000 detenute da Bombardier, questo per non determinare una distorsione della concorrenza nel mercato dei treni ad alta velocità, visto che Alstom realizza già i treni ad alta velocità della famiglia dei TGV e del Pendolino.

Luigi Corradi in posa accanto al Frecciarossa 1000 a Vado Ligure

Con la perdita dei carichi di lavoro legati alle commesse dell’alta velocità nel caso in cui non venissero assegnate altre commesse equivalenti in termini economici e di ore lavorate non è da escludere che Alstom potrà dare corso a delle nuove riduzioni di personale.

Ricordiamo che già nel 2016 a causa della perdita di una commessa per dei treni regionali si è avuta una mobilità incentivata per 104 lavoratori, mentre nel giugno 2019 si è avuta la poco spiegabile cessione dell’ingegneria dello stabilimento Bombardier di Vado Ligure, cessione avvenuta contestualmente all’acquisizione della remunerativa commessa dei 14 treni Frecciarossa 1000.

Entrambe le riduzioni di personale, nonostante i molti utili registrati dalla filiale italiana di Bombardier, sono state portate a termine dall’allora amministratore delegato Luigi Corradi, che dopo una prima battuta d’arresto, dal 18 dicembre 2020 ricopre l’analoga carica in Trenitalia, avendo lasciato Bombardier nell’agosto del 2019 (LEGGI).

Per entrambe le riduzione di personale non si possono evidenziare significative prese di posizione da parte dei sindacati metalmeccanici savonesi. Le iniziative di mobilitazione, nella migliore tradizione sindacale savonese, sono state confuse ed a senso unico alternato e senza precise strategie di contrasto come più volte si è riportato sui nostri articoli.

Ad oggi in presenza di diverse commesse, in un territorio fortemente colpito dalle crisi industriali aggravate dalla pandemia in atto e ad oltre un anno di distanza dall’ultimo incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economicodel 26 novembre 2019 (LEGGI), non si rilevano significative azioni di disapprovazione da parte dei sindacati per i ritardi della successiva convocazione a meno dei consueti comunicati stampa di rito.

Pasa (CGIL) – Mazziotta (UIL) – Bosio (CISL)

L’ultimo comunicato stampa sulla drammatica situazione occupazionale savonese è del 25 gennaio 2021, situazione drammatica che non riguarda sicuramente né i sottoscrittori della nota né i parlamentari invitati alla videoconferenza, che con l’ennesima crisi di governo in corso avranno altro a cui pensare.

Con l’usuale comunicato stampa di rito, senza che siano previsti obiettivi, responsabilità e tempistiche chiare, anche in tempi di pandemia, i sindacati savonesi si sentono la coscienza sollevata per aver svolto con perizia il proprio lavoro.

 

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