Mondomarine – Salvataggio virtuale?

Mondomarine – Salvataggio virtuale?


Alessandro Falciai ed i cantieri Mondomarine

Il 6 dicembre 2017 il tribunale fallimentare di Savona ha concesso un’ulteriore proroga fino al 18 dicembre per la decisione finale sullo stato di insolvenza dei cantieri Mondomarine.

Ricordiamo che l’azionista di riferimento di Mondomarine è il l’imprenditore/finanziere/banchiere livornese Alessandro Falciai da poco riconfermato alla presidenza del Monte dei Paschi di Siena.
Oltre a Mondomarine Falciai controlla anche i Cantieri di Pisa acquisiti nel 2015 ed andati in crisi contestualmente a quelli savonesi. Mondomarine da lavoro ad una sessantina di dipendenti diretti che arrivano a 600, tenuto conto dell’indotto. Falciai nel 2015 era salito 
ad oltre il 2% nella proprietà azionaria di Mps nella speranza della ristrutturazione della banca. I 200 milioni investiti sarebbero stati quasi tutti persi, se non avesse stipulato un contratto di copertura con Citibank, che gli garantisce i quattro quinti del capitale investito. Le sue disavventure in campo nautico sarebbero state cavalcate nei vari palazzi romani nella speranza di una sua sostituzione alla presidenza di Mps. Mondomarine e Cantieri di Pisa risulterebbero peraltro esposti con il Monte dei Paschi di Siena per 2 milioni di euro, debito contratto prima dell’entrata di Falciai nel consiglio di amministrazione di Mps. (La Repubblica 23 novembre 2017).

Qualche piccolo conflitto di interesse lo si può riscontrare, seppure il debito tra Mondomarine ed il Monte dei Paschi di Siena sia precedente all’ingresso di Falciai nel Cda della banca senese.

Giovedì 31 agosto 2017 si era tenuta un’assemblea pubblica alla presenza del Vice Sindaco Massimo Arecco (Lega Nord), dell’onorevole Anna Giacobbe (PD – commissione lavoro – ex CGIL), di Andrea Melis Consigliere Regionale del Movimento 5 Stelle, oltre alle rappresentanze sindacali, di cui si è già pubblicato sul nostro sito. Vedere tra l’altro l’articolo “Lacrime di coccodrillo per la vertenza Mondomarine”.

 
Ilaria Caprioglio

Sul caso Mondomarine, in occasione dell’assemblea pubblica, si era espresso il sindaco di Savona Ilaria Caprioglio «Come amministrazione ci siamo subito interessati al caso di Mondomarine, ex cantieri Campanella, appena ci è stata comunicata questa situazione di crisi. Nel recente incontro che ha preceduto l’assembla pubblica in Sala Rossa abbiamo incontrato i rappresentanti della Rsu coinvolgendo il dirigente dell’assessorato allo Sviluppo economico della Regione Alberto Pellissone. Ho molto a cuore il futuro di Mondomarine e ci impegneremo a porre in essere tutte le iniziative necessarie per tutelare un’eccellenza del territorio in un settore strategico per la Liguria come quello della cantieristica e per salvaguardare i posti di lavoro. Il prossimo passo sarà la proposta di un ordine del giorno in sostegno dei lavoratori nella prossima seduta del Consiglio comunale. Il tempo è poco e bisogna trovare una soluzione entro due mesi» (La Stampa 2 settembre 2017).

Il 19 settembre 2017 il Consiglio regionale ligure si è pronunciato all’unanimità su un ordine del giorno a sostegno dei lavoratori di Mondomarine, proposto dal Movimento 5 Stelle ligure, che impegna la Giunta regionale a salvaguardare l’occupazione delle maestranze ed a garantire la continuità produttiva.

“Abbiamo anche impegnato la Giunta ad attivarsi per attivare un tavolo permanente tra le parti (proprietà, Comune, Regione e ministero competente), predisponendo un protocollo d’intesa con le rappresentanze sindacali nel caso il concordato non vada a buon fine il prossimo 5 ottobre. (NdR – il concordato è stato successivamente posticipato) Auspichiamo anche la massima attenzione da parte dell’Autorità portuale, vista la concessione demaniale di sua competenza”. È quanto dichiarato da Andrea Melis, consigliere del Movimento 5 Stelle Liguria ad IVG del 19 settembre 2017.

Giacobbe – Vazio – Pasquali – Melis

Anche i parlamentari liguri di centrosinistra on. Anna Giacobbe e l’albenganese on. Franco Vazio (PD – commissione giustizia – avvocato – ex PSI) non sono stati da meno e si sono interessati a Mondomarine, con un interrogazione parlamentare la 5/12247 del 21/09/2017 a cui viene richiesto al governo “quali iniziative, per quanto di competenza, ritenga di mettere in atto per scongiurare la crisi e la possibile liquidazione di un’attività di pregio in un settore d’eccellenza per l’industria nazionale e collocata in un territorio già pesantemente colpito nei suoi insediamenti produttivi e nell’occupazione, come dimostra il riconoscimento di «crisi industriale complessa» per una vasta area del savonese”. L’interrogazione risulta al momento in cui si scrive ancora inevasa.

Il 29 settembre evidentemente a causa della mancanza di risposte si era tenuto uno sciopero con manifestazione e presidio dinnanzi alla Prefettura di Savona. Al corteo avevano preso parte l’ex segretario cittadino del PD, Barbara Pasquali e l’on. Anna Giacobbe.

Il 24 novembre si è tenuto un incontro presso il ministero dello Sviluppo economico, che non sembra avere avuto gli esiti sperati, pur essendo nel frattempo pervenuto un possibile acquirente per il solo cantiere di Savona, la Palumbo Group Shipyards.

Paparusso – Ferraro

Franco Paparusso, segretario savonese della Uil Trasporti, che segue la crisi di Mondomarine con il collega della Filt-Cgil savonese Lorenzo Ferraro, ha annunciato possibili manifestazioni dopo un’assemblea dei lavoratori prevista per lunedì 27 novembre. Al Mise è previsto un nuovo incontro per il 15 dicembre.

Franco Paparusso è perentorio «Non è possibile che siano sempre i lavoratori a pagare il conto. Siamo di fronte a una proprietà e ad un management che si sono presentati senza il piano concordatario nella riunione indetta proprio per esaminarlo e fugare ogni preoccupazione. E il 6 dicembre è in agenda l’incontro con il giudice fallimentare, con il rischio incombente che venga dichiarato il fallimento».

Tra l’altro la mancanza del piano concordatario metterebbe in discussione la concessione demaniale sulle aree occupate da Mondomarine (Il Secolo XIX 25 novembre).

Anche il Partito della Rifondazione Comunista, nell’ultimo comitato politico nazionale, si unisce al coro della solidarietà per i lavoratori di Mondomarine “Il Comitato politico nazionale del Partito della Rifondazione Comunista esprime la più completa solidarietà con i lavoratori di Pisa e di Savona, e sollecita un incontro tra i sindacati e l’azienda per risolvere la situazione, e un intervento governativo che impedisca la drammatica soluzione del fallimento e della chiusura dei cantieri, individuando altri soggetti capaci di presentare pieni industriali e occupazionali garantiti con la necessaria copertura finanziaria, per garantire il mantenimento delle attività produttive e l’occupazione attuali” (IVG 5 dicembre 2017).

Secondo il Secolo XIX del 7 dicembre per tentare di portare fuori dalla crisi Mondomarine, Alessandro Falciai si sarebbe rivolto ad un manager di fama internazionale, Paolo Pietrogrande, il quale conferma un accordo di affitto dei cantieri savonesi con la Palumbo Group Shipyards di Napoli. Pietrogrande annuncia un’azione di responsabilità verso il precedente management ritenuto responsabile dell’attuale stato di crisi. I sindacati sono cautamente ottimisti e chiedono (non si sa bene a chi) una “clausola sociale” che garantisca che gli attuali lavoratori vengano riassorbiti in via preferenziale, prima di assumere eventuale nuovo personale.

La Palumbo Group Shipyards non sembra nuova ad acquisizioni di cantieri navali in crisi. Risale ad inizio anno l’acquisizione del cantiere Isa Yachts di Ancona, che dopo il salvataggio ha assunto il nome di Palumbo Ancona Shipyard Isa.

Secondo un articolo del Corriere Adriatico solo 50 dipendenti sarebbero stati richiamati in servizio, mentre altri 85 sarebbero rimasti in cassa integrazione a zero ore. Dopo l’acquisizione l’azienda ha preannunciato ingenti investimenti oltre a tre consegne di imbarcazioni entro la fine del 2017, mentre i sindacati lamentano poca chiarezza sulla gestione delle commesse, oltre al non rispetto dei patti sulla gestione del personale oggetto di ammortizzatori sociali (Corriere Adriatico 17 marzo)….LEGGI

 Subito dopo l’acquisizione dei cantieri Isa da parte di Palumbo Group sembrerebbero iniziati dei problemi di convivenza con un delegato sindacale della Fiom- Cgil, Emiliano Fava, addetto alla sicurezza dello stabilimento. Il licenziamento è avvenuto a causa di alcune e-mail inviate dal dipendente e ritenute minacciose dall’azienda….LEGGI

È da evidenziare che ai cantieri Palumbo Ancona Shipyard Isa, lo scorso 20 ottobre, si è verificato un grave incidente sul lavoro, che ha causato il ferimento di cinque lavoratori stranieri originari del Bangladesh ed egiziani, che lavoravano per una ditta in appalto, per la verniciatura di uno scafo….LEGGI

Uno dei cinque lavoratori, il più grave, dopo tre settimane di coma è deceduto….LEGGI

Le denunce del delegato sindacale Fiom-CGIL Emiliano Fava, che hanno portato al suo licenziamento, non erano presumibilmente poi così fantasiose.

Nel caso dell’acquisizione del cantiere di Ancona, la Palumbo Group Shipyards di Napoli non sembrerebbe essersi dimostrata un soggetto pienamente affidabile, almeno dal punto di vista dei lavoratori.

Tornando a Mondomarine il 7 dicembre hanno portato nuovamente la loro solidarietà ai lavoratori del cantiere occupato varie autorità politiche e religiose della città.

Ilaria Caprioglio in visita a Mondomarine

Tenuto conto della vicenda del cantiere di Ancona i lavoratori di Mondomarine fanno bene a non fidarsi troppo delle rassicurazioni di Falciai e Pietrogrande e ad occupare il cantiere nella speranza di ottenere le garanzie minime a tutela dei loro diritti.

Bisogna però notare che occupare i cantieri nei giorni di festa del ponte dell’8 dicembre porta pochi disagi e forse se ne sono accorti in pochi, da questo punto di vista i sindacati savonesi sono sempre molto attenti a non creare troppi fastidi.

Auguriamo ai lavoratori di Mondomarine di riuscire a risolvere la loro vertenza, nella speranza che non si debba arrivare alla dichiarazione di fallimento ed al relativo licenziamento di tutti i dipendenti come ha prospettato La Stampa di lunedì 11 dicembre.

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