Alstom ex Bombardier – Sale la preoccupazione

Vado Ligure – La preoccupazione di alcuni cittadini vadesi e di alcuni lavoratori dello stabilimento Alstom ex Bombardier di Vado Ligure dopo la visita dell’11 settembre del numero due della Lega di Salvini nonché Ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, sta nuovamente salendo.

Le insegne della nuova proprietà Alstom, presenti all’ingresso dello stabilimento fino al 10 settembre, non sono ancora state riposizionate e sul muro di confine con l’adiacente via Tecnomasio, si possono notare unicamente dei tricolori italiani, rendendo il sito produttivo di fatto ANONIMO.

La multinazionale francese Alstom, la maggiore produttrice europea nel campo ferroviario, nel gennaio 2021, ha acquisito a livello mondiale il settore ferroviario della canadese Bombardier, in cui ricade lo storico impianto produttivo di materiale rotabile di Vado Ligure.

Un improvviso colpo di vento avrà strappato il tricolore francese, i vessilli dell’Unione Europea e dell’Alstom?

Oppure il comune di Vado Ligure con il passaggio della sindaco Monica Giuliano (eletta con il PD) nelle file della destra sovranista, populista, no green pass e no vax è uscito dall’Unione Europea?

O ancora Giorgetti, non volendo essere da meno della sindaco Giuliano, cogliendo l’occasione dell’uscita dall’Unione Europea del comune di Vado Ligure, avrà anche nazionalizzato lo stabilimento all’insaputa di tutti?

Insegne dello stabilimento Alstom prima dell’11 settembre 2021

La fiducia nei sindacati metalmeccanici savonesi da parte di numerosi lavoratori è ai minimi storici, viste le strategie ondivaghe che negli scorsi anni non hanno saputo difendere l’occupazione dello stabilimento vadese, né denunciare con chiarezza la mancanza di investimenti, nonostante le ricche commesse pubbliche di treni ad alta velocità Frecciarossa 1000 acquisite in collaborazione con Hitachi Rail. Ordinativi pubblici per l’alta velocità che hanno sostenuto a livelli ragguardevoli sia il fatturato sia gli utili dello stabilimento, come più volte evidenziato nei nostri articoli.

Rammentiamo che Giorgetti si è recato a Savona in occasione della campagna elettorale per le elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre e nel suo tour elettorale, ha fatto tappa, tra l’altro, a Vado Ligure presso la ex Bombardier. Ci auguriamo che i sindacati metalmeccanici savonesi che hanno accolto il ministro, gli abbiano ricordato che, al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) per la singolare “crisi” del sito produttivo Alstom ex Bombardier è aperto da anni un tavolo di confronto che attende di essere aggiornato dal 26 novembre 2019.

In generale, per tutte le vertenze aperte nella provincia di Savona, area di crisi industriale complessa, è pertanto legittimo domandarsi se i sindacati savonesi abbiano rievocato al ministro dello sviluppo economico gli impegni presi dai suoi predecessori, se abbiano indetto delle assemblee per riferire ai lavoratori gli esiti dell’incontro elettorale, oltre a definire le strategie, nel caso molto probabile che i vari esponenti politici incontrati in campagna elettorale abbiano la memoria corta (LEGGI).

Il segretario della Fiom CGIL savonese, Andrea Mandraccia, che in questi anni è sempre stato molto attivo, a parole, per difendere lo stabilimento Alstom ex Bombardier di Vado Ligure, tra un commento sportivo e l’altro sui suoi profili social, si compiace per la sentenza favorevole ai lavoratori, pronunciata dal Tribunale del Lavoro di Firenze, nella causa promossa dalla Fiom (sicuramente non quella di Savona), riguardo alla nota vertenza della delocalizzazione della GKN, l’azienda produttrice di componenti per l’industria automobilistica.

Forse più che guardare a ciò che accade fuori provincia, meglio impegnarsi affinché qualche punto a favore dei lavoratori venga assegnato anche a Savona, di punti assegnati a seguito delle vaghe promesse elettorali, al momento, si hanno poche evidenze.

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