Alassio – C’è sempre da imparare

E’ vero che nella vita c’è sempre da imparare, ma non riesco a spiegarmi perché ad Alassio, ogni anno, dobbiamo cambiare i presunti maestri di turismo. Abbiamo pensato che sarebbe stata una “figata” rivolgerci ad esperti managers turistici affinché, dall’atto del loro sapere e dell’esperienza, indicassero la ricetta per curare il turismo alassino malato.
Ciò è stato reso possibile dalla disponibilità finanziaria conseguente all’introduzione della tassa di soggiorno. Forse sarebbe da chiederci se il nostro turismo sia veramente malato, specie dopo la stagione appena conclusasi.
Tuttavia, per non sembrare sempre contro corrente, ammettiamolo. La questione assume contorni tragicomici se constatiamo che i “guru” cambiano ogni anno incapaci di convivere con questa Amministrazione o con questa Associazione Albergatori, inizialmente sempre concordi con le indicazioni e le possibili cure, per poi sostituirli l’anno seguente. Due anni fa Pini da Rimini ci ”iniziava” alla analisi delle dinamiche turistiche indicandoci cosa sarebbe stato necessario. L’anno passato è stata la volta di Ejuarque che aveva bene dimostrato a Barcellona e a Torino per cui aveva certamente l’esperienza e le capacità che i due eventi gli avevano conferito e la cui analisi, se pur elementare, aveva convinto i più scettici. Ora spunta Caputo da Lecce che, al di la degli accreditamenti, ha operato in quel di Ragusa, forse esperto di barocco siciliano o del Montalbano televisivo ma … Ma la Liguria e Alassio sono altra cosa!!!!
E allora chiediamoci il perché di questi matrimoni e del repentini divorzi, uno ogni anno senza il tempo necessario per verificare se le ricette prescritte abbiano prodotto i risultati sperati sempre che i farmaci siano stati somministrati o se … Ahi, Ahi Barbara !!!

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