Ad Alassio Sindaco cercasi

Si avvicinano le elezioni, non del Presidente della Repubblica, né quelle auspicabili per il rinnovo del Parlamento, bensì quelle per il Consiglio Comunale di Alassio che si svolgeranno nel 2023. Per cui sono cominciate le fibrillazioni, non solo giornalistiche, sui possibili candidati Sindaco e sulle probabili aggregazioni. Ci limiteremo a registrare i”rumors”che, se non rappresentano la realtà, ne sono il fondamento. La novità è la presenza di “Cambiamo”il Partito di Toti che, forte delle sue referenze e della sua compattezza, si muove sin d’ora contattando possibili alleati.”Cambiamo Alassio”avrebbe una consistenza di più di un migliaio di voti ed è composto tra gli altri, da Lucia Leone, entrata a far parte della compagine regionale del partito, da Fulvia Ruggeri coordinatrice, Piera Bogliolo, Piera Olivieri ex funzionario comunale ed ex Assessore provinciale, Angelo Vinai ex Assessore, Vittorio Semini rappresentante dei giovani, Fracchia Giampaolo ex vice Sindaco e Gian Emanuele, Domenico Giraldi ex Sindaco, Francesco Morbiolo ed Enzo Canepa ex Sindaco. Come quest’ultimo, la Leone non nasconde la velleità di candidarsi al massimo incarico, anche perché sarebbe sponsorizzata da l’intramontabile Gianpaolo Fracchia che, ristabilitosi e combattivo, ha accettato l’incarico di condurre le trattative con le altre forze amministrative ( che ciò sia preludio ad una sua candidatura ?). Ciò ha spinto il Sindaco Melgrati, la cui forza pare molto ridimensionata, a far chiedere ad alcuni dei suoi la tessera del Partito di Toti (Galtieri), della Lega Nord (Zucchinetti e Aicardi) e di Fratelli d’Italia (Franca Giannotta e Cinzia Salerno) cui bisogna aggiungere l’Ass.Rocco Invernizzi già iscritto da tempo.Che ciò significhi una convergenza tra le due liste di destra a guida Melgrati o Galtieri é improbabile,vista la categorica posizione di “Cambiamo Alassio”di essere alternativa alla attuale maggioranza. Defilata, nel centro destra, la posizione di Simone Rossi che, passato alla Lega Nord, è in attesa di poter definire il ruolo che potrà avere in una lista, considerato l’affollamento che potrebbe ridimensionarne il consenso, oltre che per la presenza della Zucchinetti e della Aicardi, anche per la probabile candidatura del segretario Antonio Caviglia che non vorrà certo rinunciare alla probabilità di essere eletto.
E’ evidente, sia per numero di candidati (Melgrati, Canepa, Galtieri, Leone, Fracchia e Rossi) sia per componenti, una sola lista di centro destra, sarebbe straripante e si difficile composizione.
Meglio tuttavia non è messa la Sinistra, molto frammentata, senza collanti ideologici o di leciti interessi. Il Partito Democratico, rappresentato da Martino Schivo non potrà pensare ad un ruolo di candidato Sindaco, visto che a tale ruolo non fa mistero di ambire Jan Casella, legittimato dai suoi rapporti regionali. L’avv. Parascosso ridimensionato dai risultati, farà certamente fatica a mettere insieme una squadra, anche perché la sua “opposizione” si è limitata a fare delle puntualizzazioni, non divenendo mai proposta politica o amministrativa.Oltre alla Sinistra istituzionale, alcuni movimenti sotterranei di personaggi pronti a scendere in campo, lasciano intendere un diffuso malcontento che potrebbe condizionare la formazione di una lista civica a sinistra (Scarpati, Villani  e Monti),e  ad alcune posizioni velleitarie che forti della loro presunta simpatia ritengono di potersi candidare contando sulle rispettive categorie (Stefania Piccardo e Carlo Maria Balzola).
Questo il panorama a poco più di un anno dalle elezioni, una situazione molto confusa dove le ambizioni personali prevalgono sulle proposte programmatiche, senza alcuna visione sul futuro di Alassio.
Condividi

Lascia un commento