Lavoratori alle prese con la globalizzazione

Lavoratori alle prese con la globalizzazione
Per cercare di dare risposte ai problemi che affliggono i lavoratori in un mondo del lavoro sempre più globalizzato, la cui costante sembra essere la precarietà e l’insicurezza, si segnala il convegno dal titolo “Lavoratori europei, alziamo la testa!” organizzato dalla FIOM genovese per lunedì 12 giugno….LEGGI
Al convegno parteciperanno alcuni dirigenti sindacali del comparto siderurgico della IG Metall, il principale sindacato tedesco del comparto metalmeccanico. Lo scopo dell’incontro  è quello di sensibilizzare …
 i lavoratori della necessità di un sindacato di respiro europeo.

Fa da sfondo al convegno la notizia del passaggio dell’Ilva, il principale gruppo siderurgico italiano in amministrazione controllata a causa delle note vicende giudiziarie, alla cordata Arcelor Mittal – Marcegaglia.

La ArcelorMittal è il primo gruppo mondiale per la produzione di acciaio con numerosi siti produttivi in Europa e nel mondo. In Italia è presente a Piombino, Orbassano, Saronno….LEGGI

 

Anche la nostra regione con i suoi porti e le sue imprese è ben inserita nel contesto del mercato globale. Molte delle principali realtà industriali che fino a pochi anni fa erano imprese nazionali, per resistere alla competizione dei grandi gruppi di livello mondiale, si sono dovute trasformare in aziende multinazionali acquisendo partecipazioni di imprese estere o sono state a loro volta acquisite da realtà di maggiore dimensione.

Pertanto una prima considerazione da fare, è la dimensione quanto meno europea dei problemi che ogni giorno i lavoratori si trovano ad affrontare. Altra considerazione è che all’interno di uno stesso gruppo multinazionale, e molto spesso anche all’interno della singola azienda, vi sono realtà e condizioni lavorative notevolmente diverse, che tendono a dividere le varie categorie di lavoratori.

E’ necessario quindi trovare un minimo comune denominatore tra gli interessi dei lavoratori che operano in un sistema di imprese multinazionali. Il minimo comune denominatore che unisce i gruppi finanziari, industriali ed imprenditoriali è molto semplice, è massimizzare il profitto.

Per perseguire il loro obiettivo di profitto e mantenere un controllo sui lavoratori, le imprese li mettono in concorrenza gli uni contro gli altri, sfruttando ad arte le divisioni esistenti tra essi.

Per un gruppo multinazionale questo è più facile. Se ad esempio si hanno due siti di produzione gemelli in due paesi con diverse condizioni del mercato del lavoro, chiaramente si chiederà ai lavoratori a cui sono applicate condizioni migliori di adattarsi a quelli con condizioni peggiori, pena la chiusura o il ridimensionamento del sito produttivo.

Fissare condizioni minime sotto alle quali nessun lavoratore europeo dovrebbe scendere, diventa quindi imperativo se si vuole difendere il proprio reddito ed i diritti conquistati con anni di lotte.

E’ chiaro che per ottenere queste condizioni minime i sindacati con base provinciale, che spesso si appellano all’aiuto o alle promesse del politico locale o nazionale di turno, meglio se sotto elezioni, non sono più sufficienti. Le promesse elemosinate vengono spesso e volentieri dimenticate, una volta passate le elezioni, o strumentalizzate nella lotta politica dalle formazioni avversarie, le recenti vicende regionali ne sono l’esempio.

Se vogliono difendere i loro diritti, i lavoratori dovrebbero imparare che nell’era della globalizzazione i partiti ed i sindacati nazionali, per difendere le loro rendite di posizione, non sanno o non vogliono sapere cosa sia il mercato globale, ne viene di conseguenza che le lotta di difesa per i diritti dei lavoratori sono spesso infruttuose.

Per chi è interessato a questi temi, l’incontro si terrà presso la villa Durazzo Bombrini a Genova Cornigliano lunedì 12 giugno a partire dalle ore 17.

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